Che tu stia aspettando un maschio o una femmina, la verità universale è sempre una: non sai mai quante persone ti fanno antipatia, finché non ti tocca scegliere il nome per tuo figlio.
Ci troviamo proprio in questa tanto delicata quanto fatidica fase della gravidanza: la scelta del nome del marmocchio. Appurato che si tratta di un’altra femminuccia (ginecologa dixit: “in questa famiglia, voi sapete generare solo femmine”), stiamo vagliando tutte le alternative immaginabili. E pare che ognuna di questa abbia qualcosa che non va.
Abbiamo escluso i nomi dei parenti, onde evitare scorrettezze. Considerato, poi, che la primogenita si chiama Chiara, tutti i colori, le sfumature, le nuance pantone 2020 non vanno bene. Bruna, Bianca, Azzurra, Celeste, Aurora, tutti bocciati. Alba, figuriamoci, poi. Neanche se fossero le figlie di Vasco Rossi. Greta ci piace, ma potrebbe diventare Gretina, quindi bocciato. Mya sarebbe ovviamente “vita Mya, cucciola Mya”. Troppo romantico, bocciato. Ci piace Nina. A me ricorda Nina Moric o Nina Senicar. Una bonazza, insomma. Al padre fa pensare al personaggio della serie televisiva di Rosy Abate. La nuora di Rosalia, praticamente. Bella anche lei, per carità. Però, Nina, in Sicilia, potrebbe diventare Ninuzza, Ninetta. O il male dei mali: “Nina la soro”. Ecco, siamo decisamente perplessi.
Pensiamo, poi, ad altri nomi. Ognuno di questi ci ricorda qualcuno che ci fa decisamente antipatia. Il nome dell’ex fidanzata, il nome dell’odiosa prof del liceo, di quella tipa che quella volta mi ha rubato il parcheggio davanti agli occhi. Ci sono i nomi prenotati dalle coppie di amici, che non aspettano neanche un figlio, non hanno intenzione di concepirlo a breve, ma ne hanno già deciso sesso ed anagrafe. E tu, per rispetto, non puoi mettere lo stesso nome. E poi c’è il nome del cane di sua cugina o del gatto della mia amica. Ma perché non chiamare questi animali con nomi di animali, mi chiedo.
Abbiamo anche scaricato una saccente app sul telefono con 727 nomi in ordine alfabetico: Abigaille, Ada, Adalberta, Adalgisa, Adelasia e così via. I nomi da me selezionati, ovviamente, non coincidono con quelli selezionati dal papà. Ma soprattutto, non coincidono con quelli che ci suggerisce Chiara e che cambiano con una frequenza settimanale.
Devo ammettere, però, che anche lei sta aggiustando un po’ il tiro. Se eravamo partiti da Susy Pecora e Margaret Tiger, adesso siamo arrivati ai nomi dei compagnetti preferiti.
Insomma, a metà del sesto mese, il nome definitivo non viene ancora fuori. Abbiamo ancora qualche mese per tirare fuori tutte le nostre idee o trovare almeno un nome di una persona, fra i nostri conoscenti, che sia carina e non ci stia troppo sulla pancia. Abbiamo fiducia.
Ps. A tutte le Greta, le Mya, le Adavattelappesca, io da piccola, in famiglia, ero Michela Cacamela. Non credo sia necessario aggiungere altro.
Michela Albertini