Alcamo, il Consiglio comunale ha approvato le tariffe Tari per l’anno 2019

redazione

Alcamo, il Consiglio comunale ha approvato le tariffe Tari per l’anno 2019

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domenica 31 Marzo 2019 - 21:25

Il provvedimento adottato ieri sera dal consesso civico ha determinato un aumento del tributo del 5% per le utenze domestiche e del 7% per le utenze non domestiche. Scongiurata l’impennata del 52% per 31 categorie con l’emendamento approvato dalla sola maggioranza pentastellata. Ritenuto inammissibile un subemendamento presentato dal consigliere comunale Gino Pitò (ABC-Alcamo Cambierà).

La seduta consiliare, svoltasi ieri sera, è stata convocata a seguito della sospensiva proposta dal consigliere comunale Gino Pitò e votata dall’Aula Falcone-Borsellino venerdì scorso. Nel corso del dibattito in Consiglio comunale, infatti, la maggioranza grillina aveva presentato un indirizzo all’ufficio competente alla determinazione delle tariffe per l’applicazione della Tari (tassa sui rifiuti) per l’anno 2019. Nello specifico, i pentastellati avevano costatato degli aumenti delle tariffe disomogenee per 31 categorie di utenze non domestiche che variavano da -4% a + 52%. Una ripartizione degli aumenti dei costi previsti nel Piano Economico Finanziario, approvato il 20 marzo dal Consiglio comunale ( www.itacanotizie.it/alcamo-il-consiglio-comunale-ha-approvato-il-pef-e-le-modifiche-al-regolamento-iuc/ ), che, a parere dei 5 Stelle, avrebbe creato una disuguaglianza tra le suddette categorie. Per tale motivo, il gruppo consiliare M5S, dopo un confronto con l’assessore al ramo Fabio Butera, avevano chiesto all’ufficio tributi di formulare una più equa ripartizione degli aumenti tariffari e, in particolare, per le suddette utenze. Una mossa che aveva spiazzato la minoranza, la quale aveva chiesto, come suddetto, la sospensiva al presidente del Consiglio comunale, Baldo Mancuso, per poter presentare degli emendamenti. La proposta poi era stata messa ai voti e condivisa, con il voto favorevole, dalla maggioranza che ha accolto, quindi, l’esigenza dell’opposizione di poter approfondire lo studio delle tariffe. Dunque, ieri sera, nella seduta consiliare convocata appositamente, dalla minoranza è giunto un subemendamento presentato dal consigliere comunale Gino Pitò (ABC-Alcamo Cambierà) con il quale l’esponente politico ha chiesto di diminuire la tariffa della Tari prevista per alberghi con e senza ristoranti (circa 3 mila euro in totale), spalmando i costi sulle banche e sugli istituti di credito. Il subemendamento è stato ritenuto inammissibile dagli uffici. È stata rigettata, inoltre, dalla maggioranza la proposta di sospendere per un’ora la seduta consiliare e accogliere la richiesta del consigliere Pitò per permettere agli uffici di rielaborare nuovamente le tariffe della delibera. Per i grillini, le banche non producono un quantitativo di rifiuto organico tanto quanto altre utenze da poter giustificare un ulteriore incremento, rispetto a quello già applicato l’anno scorso per tale categoria. Infatti, l’aumento della Tari è principalmente dovuto allo smaltimento dei rifiuti organici e provocato dai maggiori costi del trasferimento ad altro impianto di trattamento dopo la chiusura della Sicilfert di Marsala. Come già spiegato in sede di Pef (piano economico finanziario) 2019, la previsione di spesa per l’anno corrente è pari a 8.926.581,38, con un aumento di 450 mila euro rispetto all’anno precedente. Un incremento che l’amministrazione Surdi ha imputato, in particolare, al rialzo del prezzo del conferimento dell’organico  con il passaggio alla nuova piattaforma (da 90 euro a 180 euro). Dunque, per evitare un salasso su alcune categorie, l’ufficio, dopo l’indirizzo ricevuto dai 5 stelle, ha presentato in Aula Consiglio un emendamento con il quale è stata di fatto scongiurata l’impennata del 52% per 31 categorie. L’emendamento è stato approvato dalla sola maggioranza pentastellata: favorevoli 13(M5S), contrari 0, astenuti 4(Allegro, Messana, Pitò, Cracchiolo). La votazione sulla delibera delle tariffe tari per il 2019 si è invece conclusa così: favorevoli 13 (M5S), contrari 4 (Allegro, Messana, Pitò, Cracchiolo) astenuti 0.

Il provvedimento adottato ieri sera dal consesso civico ha determinato dunque un aumento del tributo del 5% per le utenze domestiche e del 7% per le utenze non domestiche. Tra le principali critiche da parte della minoranza vi è quella del mancato risparmio di 1 milione e 400 mila euro prospettato dall’amministrazione Surdi all’indomani dell’adozione del primo Pef  targato 5Stelle. Un risparmio ancora non attuato anche a causa della tardiva individuazione dell’impresa che si occuperà della raccolta dei rifiuti. Saverio Messana, capogruppo dell’UDC ha affermato “Non penso che così facendo stiamo andando bene. Penso che dobbiamo andare a trovare, signor sindaco, anche tutti insieme, attenzione, il perché, il per come si aumenta e cercare di bloccare il tutto, invece di scaricare sempre su altri perché non è così. Il sindaco della città si deve assumere pure le sue responsabilità e anche il Consiglio comunale, dico io attenzione, nella sua interezza. Le sue responsabilità, le sue responsabilità assessore (Butera ndr)”. Il sindaco Domenico Surdi  ha in tal modo contribuito al dibattito in Aula “A me, in questo momento, verrebbe troppo facile andare a individuare il motivo e, quindi, la responsabilità per cui abbiamo avuto gli aumenti, anche perché come governiamo noi si governa alla Regione. Ognuno eredita le cose buone, laddove ci sono, o le crisi o le emergenze. Su questo io l’ho detto più volte: io non ammetto strumentalizzazioni. Non credo che sia la sfida, il terreno su cui si possono fare strumentalizzazioni, perché stiamo discutendo di un problema enorme che la Sicilia si porta avanti da decenni e i cittadini si trovano costretti a pagare tutti, perché questi aumenti, come è stato detto, graveranno su tutti, purtroppo, in alcuni casi anche senza essere ascoltati. Quindi, del tutto inermi perché talmente è grave il problema che io mi rendo conto che chi governa ai livelli più alti non sa come risolverlo”. Poi, il primo cittadino ha chiarito che nessuna proposta di impianti pubblici è pervenuta dalla Regione. L’unica proposta è quella di un privato (Asja Ambiente). Il consigliere comunale Francesco Dara di Noi per Alcamo ha dichiarato “In questa circostanza, sarebbe facile cavalcare l’onda della popolarità, ma mi sembra che la minoranza sta dimostrando anche un senso di maturità e di rispetto. Io ripeto, sono sempre uno di quelli umiliati (per avere votato delle delibere che prevedevano aumenti ndr), però, siccome già ci sono passato, non voglio che si faccia agli altri. Allora, invito tutto il Consiglio comunale ad applicare buon senso, ognuno nelle proprie competenze e nelle proprie funzioni”. L’esponente del PD Filippo Cracchiolo è intervenuto così sull’atto politico della maggioranza che ha indirizzato gli uffici a rendere più equa la distribuzione delle tariffe non domestiche “Che cosa è cambiato nell’arco di 24 ore? Qualcuno ha fatto procurato allarme, terrorismo psicologico, come è stato definito? Allora, le sollecitazioni che vengono dall’esterno funzionano più delle sollecitazioni, delle discussioni all’interno di questo Consiglio comunale? Allora, presidente, vi lascio con questa domanda. Naturalmente, mi riferivo alle sollecitazioni mediatiche”.

Linda Ferrara

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