Manca poco più di un anno alla campagna elettorale per le amministrative 2020. Ma a Marsala il termometro politico comincia già a segnare temperature piuttosto elevate. Come abbiamo raccontato nelle scorse settimane, incontri e confronti sul futuro della città vanno avanti già dalla scorsa estate con l’obiettivo di costruire una coalizione alternativa a quella che ha portato all’elezione di Alberto Di Girolamo. Tutto ciò, naturalmente, a prescindere dalla reale volontà del sindaco in carica di riproporsi o di presentarsi come padre nobile di una coalizione civica che possa lavorare in continuità con la sua giunta.
Con una nota pubblicata sul proprio profilo facebook, l’ex parlamentare Massimo Grillo stronca senza mezzi termini l’amministrazione in carica (“Di Girolamo ha fatto disastri e non ha vigilato”) e traccia un perimetro della compagine che vorrebbe sostenere alle prossime amministrative, individuando quattro punti: una coalizione di centro destra aperta ad un modello civico più ampio e discontinuo, unita attorno ad obiettivi strategici e chiare modalità di amministrazione; una squadra di governo fondata sull’esperienza e nuove e competenti risorse umane; un programma e delle regole democratiche da scrivere attraverso forum e confronti aperti a cittadini, esperti e con quanti hanno ruoli istituzionali nella nostra provincia, in modo da fare sistema; una classe dirigente che sa ascoltare i cittadini e anteporre sempre il bene comune.
Naturalmente, appare allo stato attuale prematuro pensare a un candidato, sebbene in queste settimane siano stati tirati in ballo diversi nomi, da Renzo Carini a Salvatore Ombra. Al contempo, si registra in città la frequente presenza del deputato regionale Mimmo Turano ed è probabile che il progetto di coalizione ruoti intorno alle decisioni che lo stesso Grillo e Turano condivideranno con i due deputati regionali marsalesi, Stefano Pellegrino ed Eleonora Lo Curto. Del centrodestra nazionale, in realtà, farebbe parte anche la Lega, che continuano a correre assieme a Forza Italia e Fratelli d’Italia alle regionali e alle amministrative nonostante il patto di governo con i 5 Stelle. Cosa accadrà a Marsala, da questo punto di vista, è difficile immaginarlo allo stato attuale. Ma c’è anche chi pensa alla riproposizione del modello già sperimentato a Trapani, con Giacomo Tranchida alla guida di una coalizione civica senza simboli con molti esponenti del vecchio centrodestra. In quest’ottica è stato tirato fuori il nome dell’attuale assessore della giunta Tranchida, la marsalese Andreana Patti, che raccoglie stime e apprezzamenti trasversali per le proprie competenze amministrative e in materia di progettazione. E poi c’è Enzo Sturiano, che da presidente del Consiglio comunale non ha mai risparmiato distinguo e critiche all’amministrazione Di Girolamo, lasciando intendere di essere pronto a candidarsi in prima persona alla prossima tornata elettorale.
Prima di costruire la coalizione, in cui comunque giocherà un ruolo di primo piano, Massimo Grillo intende chiarire il proprio pensiero critico sull’operato di Alberto Di Girolamo e della sua compagine assessoriale in questi anni, rinnovando quella contrapposizione dialettica che già caratterizzò la campagna elettorale del 2015, in cui l’allora segretario comunale del Pd ebbe la meglio sull’ex parlamentare dell’Udc. “Sono preoccupato perché, a causa di mancanza di esperienza e di senso delle istituzioni, la nostra città sta rischiando tanto. L’amministrazione di una città dal peso specifico di Marsala, infatti, dovrebbe saper adottare rigorose precauzioni per evitare che l’interesse dei singoli finisca per prevalere su quello della collettività. Non sono io a dirlo. Lo affermano gli stessi esponenti della ex maggioranza del sindaco, i quali prima si sono impegnati per affermare il “nuovismo” ed oggi, giustamente preoccupati, promuovono commissioni d’inchiesta sul grave deficit di vigilanza di chi amministra. Un sindaco onesto e capace deve essere in grado di vigilare in maniera efficace, dando certezza di buona e trasparente amministrazione attraverso delle regole rigide, predeterminando criteri rigorosi. Solo così è possibile garantire che non si verifichino indebite scelte discrezionali, specie quando l’amministrazione si trova a compiere atti che possono determinare un vantaggio, economico o di altro genere, in capo a privati. Non si mette in discussione la dirittura morale di Di Girolamo, ma un sindaco capace deve essere come un buon padre di famiglia, deve sapere organizzare i settori, vigilare sul funzionamento degli uffici ed evitare carichi eccessivi con doppi e tripli incarichi dirigenziali in capo alle stesse persone. La deficienza organizzativa, l’insopportabile carico di lavoro in capo a pochi, la mancata vigilanza sul funzionamento degli uffici, scelte discrezionali e mancanza di atti di indirizzo possono provocare gravi corti circuiti. Marsala non merita ancora una volta tutto questo. Le inadempienze dell’amministrazione comunale per i servizi sociali, il porto, l’aeroporto, la gestione dei rifiuti e del patrimonio sono la cartina tornasole della mancanza di un governo responsabile per la città. Ecco perché serve unire alla dirittura morale ed alla novità l’esperienza e la competenza. Un altro requisito della prossima amministrazione, pertanto, dovrà essere la responsabilità amministrativa coniugata alla politica attiva”.