Falsa testimonianza aggravata in concorso è il reato che è stato contestato a due marsalesi, entrambi dipendenti della stessa azienda, per i quali la Procura (pm Maria Milia) ha chiesto il rinvio a giudizio.
Il caso vede al centro della vicenda il marsalese Salvatore Pellegrino di 40 anni, che dopo avere testimoniato in una causa di lavoro intentato da un suo collega alla stessa ditta dopo il licenziamento, ha dichiarato di non avere detto la verità davanti al giudice.
Il fatto risale al 3 giugno 2016 quanto fece delle dichiarazioni perché aveva paura di rimanere senza lavoro.
Poi, il ripensamento e la denuncia. intanto è stato è stato licenziato anche lui. E come se ciò non bastasse è finito sul banco degli imputati, insieme alla persona che ha accusato, un 47enne marsalese G.R.M., difeso dai legali Alessandro Casano e Paolo Paladino, mentre l’avvocato Tommaso Picciotto difende Pellegrino. Adesso, davanti al gup Francesco Parrinello, si è tenuta la prima udienza preliminare.
Paladino e Casano hanno messo sul tavolo investigazioni difensive ed entrambi gli imputati hanno chiesto il processo con rito abbreviato. Il primo dipendente della Tecnicomar licenziato, Nunzio Mosca, e la moglie hanno chiesto di costituirsi parte civile. Ad assisterli è l’avvocato Lorella Casano. Il giudice Parrinello ha, poi, rinviato al 4 aprile per consentire al pm di esaminare la documentazione prodotta.