Processo Sicilia Acquaviti: non ci fu traffico di rifiuti

redazione

Processo Sicilia Acquaviti: non ci fu traffico di rifiuti

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mercoledì 26 Settembre 2018 - 18:24

Si è concluso in primo grado il processo nei confronti dell’imprenditore Giuseppe Bianchi per la vicenda di Sicilia Acquaviti. Il giudice del Tribunale di Marsala Matteo Giacalone ha disposto il non luogo a procedere per il reato di traffico illecito di rifiuti contestato all’amministratore della società da parte del gup di Palermo Francesco Sestito, derubricandolo a reato contravvenzionale, a sua volta dichiarato estinto per intervenuta prescrizione. Cinque anni fa, in seguito alle indagini della sezione di pg della Guardia di Finanza di Marsala, la Dda di Palermo (competente per reati ambientali) aveva chiesto il rinvio a giudizio di Giuseppe Bianchi, rappresentante legale della “Sicilia Acquaviti” di Marsala dal 2009 al 2011, e della “Ge.Dis.” dal 1980 al 2012, e di Fabio Volpe, legale rappresentante della “Sicilia Acquaviti” dal 2011 al 2013 (poi prosciolto dal gup). In particolare, si contestava un eccessivo sversamento di borlanda e vinacce, ipotizzando che tale attività avesse causato danni all’ambiente circostante. L’avvocato Letizia Pipitone, legale di Bianchi, ha sempre contestato tale accusa, spiegando che si trattava di elementi naturali e che la quantità smaltita non fosse comunque ingente. Nel corso del processo, tale orientamento è stato confermato anche dai periti del giudice Giacalone. “Tanto rumore per nulla – afferma la Pipitone -. E’ stata accolta la tesi che abbiamo sostenuto fin dall’udienza preliminare tenuta a Palermo. Alla fine è rimasto solo un banale inadempimento amministrativo, estinto per prescrizione”.

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