La cultura contro ogni forma di intolleranza. Da Trapani parte “un Mediterraneo di Pace”

redazione

La cultura contro ogni forma di intolleranza. Da Trapani parte “un Mediterraneo di Pace”

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martedì 28 Agosto 2018 - 14:44

“Quello che la paura divide, la cultura unisce” questo lo slogan di “un Mediterraneo di Pace” l’iniziativa nata spontaneamente grazie alla volontà di privati cittadini e associazioni per dire no, con fermezza, al razzismo dilagante e all’intolleranza nei confronti dei migranti nel nostro Paese.

Proprio a Trapani, luogo di sbarchi ma anche – da secoli – luogo di incontro e scambio fra tante diverse culture, il giorno 2 settembre, a partire da Palazzo Cavarretta nel centro storico dalle 19 si snoderà una lunga tavolata con una cena (gratuita fino a esaurimento scorte) e occasioni ricreative e di riflessione, letture, messe in scena. Un’occasione per ribadire la grande cultura dell’accoglienza che caratterizza il nostro territorio, luogo di confine, luogo di bellezza e ricchezza culturale e luogo di rinascita per molte persone che fuggono dal proprio paese in cerca di una vita migliore.  Sarà un’occasione per socializzare, solidarizzare e fare rete, si terranno interviste, dibattiti e anche momenti di riflessione grazie al contributo di giornalisti, scrittori, operatori dell’accoglienza e artisti locali. Un evento che vuole diventare una prima delle tante tappe di un percorso culturale di accoglienza, non solo a Trapani ma anche in altre città del Paese. 

“L’iniziativa si ispira alla grande tavolata di 3 chilometri che si è svolta a Milano a Parco Sempione – afferma Maria Pia Erice –  nata per dare un segnale forte contro ogni clima di intolleranza e alla quale hanno partecipato circa 10 mila persone. Questa idea l’abbiamo sposata anche noi, dopo quello che è accaduto al Molo Ronciglio, che poi è quello che è accaduto anche qualche giorno fa a Catania (ovvero l’impedimento da parte del ministero dell’Interno italiano dello sbarco dei migranti salvati dalla nave della Guardia Costiera Diciotti, ndr). In quell’occasione ci siamo ritrovati a dare il benvenuto a queste persone in attesa che sbarcassero. In maniera spontanea abbiamo voluto continuare questo rapporto fra varie realtà e associazioni locali in nome dell’accoglienza e utilizzando un elemento che da sempre unisce i popoli: il cibo. La pietanza simbolo di questa unione nel Mediterraneo è il Cous Cous”.

Quello che ha stupito gli organizzatori – che invitano tutti a partecipare e a dare il proprio contributo all’evento – è stata la grande partecipazione spontanea di tanti privati cittadini e di associazioni varie. “Quello che non ci ha stupito – hanno proseguito gli organizzatori – è stata l’adesione del Comune, sin dall’inizio attento a questo genere di tematiche e che più volte ha mostrato senso di responsabilità e presenza anche in occasioni difficili come lo sbarco dei migranti provenienti dalla Diciotti”.   “Grazie a tutti i singoli e a tutti i privati che stanno dando sostegno all’iniziativa in diverse forme – afferma il giornalista Marco Rizzo, un esempio importante di come questa città riesca ad essere città inclusiva”. “L’amministrazione condivide assolutamente questa iniziativa, che grazie al contributo di grandi o piccole associazioni – con ruoli diversi – è in grado di seminare in maniera gentile una nuova forma di impegno solidale, che faccia riscoprire il valore di essere comunità oltre i confini geopolitici” ha detto il Sindaco Giacomo Tranchida.

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