Dal 1 agosto la rassegna “A ventu…Abbentu”. Arti e cultura protagoniste alle Cave di Cusa e al Baglio Florio

redazione

Dal 1 agosto la rassegna “A ventu…Abbentu”. Arti e cultura protagoniste alle Cave di Cusa e al Baglio Florio

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domenica 22 Luglio 2018 - 17:43

Creare contenitori culturali in luoghi suggestivi, pregni del senso stesso del nostro presente: è questo il leitmotiv che ha condotto il Comune di Campobello di Mazara, nella persona del sindaco Giuseppe Castiglione, a pensare, con la Proloco Costa di Cusa, il Teatro Libero Castelvetrano e l’Ente Parco Selinunte Cave di Cusa (diretto da Enrico Caruso) una rassegna che possa, negli anni, affermarsi come residenza culturale, e come cifra stessa del territorio. Cultura, territorio e vocazione turistica: sono queste le coordinate di racconto che devono essere proposte fino a creare consuetudine alla bellezza.

A dirigere “A ventu… Abbentu” è Giacomo Bonagiuso, intellettuale siciliano, che ha dedicato la sua vita al teatro come segno di crescita per le nuove generazioni, e che non è nuovo a sfide culturali nel segno della tradizione e dell’innovazione. “Il titolo della rassegna – si legge nella presentazione dell’evento – evoca il binomio inscindibile tra vento e pace. Il vento che tutto scombina e la pace che tutto quieta. Un modo per unire, in uno stilema, le anime della Sicilia e il fremito della creazione artistica. Non c’è “abbentu” senza il “vento” che mette in circolazione le idee e le forme di tutti i mondi possibili che stanno oltre le frontiere. Senza vento che fa viaggiare suoni, idee, mondi, tutto resterebbe chiuso, fermo, provinciale, sterile. Una rassegna, quella di Baglio Florio e Cave di Cusa, che intende rimettere al centro dell’attenzione i luoghi di senso della contemporaneità, proprio a partire dal passato. Cave di Cusa sono la più grande fabbrica a cielo aperto della bellezza. Senza la testimonianza di quelle pietre difficilmente avremmo compreso la capacità tecnica e la tenace ricerca di perfezione che animò la classicità selinuntina. Dietro ognuno di quei rocchi si nasconde l’anima greca. Lo spettacolo di quelle pietre, poggiate in una disposizione che attende di essere compiuta, è lo stesso spettacolo Selinuntino, visto però nell’atto creativo, nell’elemento principale. Non a caso Cave di Cusa è un unicum che merita sicuramente conoscenza e appropriazione”.

Per favorire la fruizione della rassegna la Proloco Costa di Cusa ha predisposto una serie di pacchetti in abbonamento che prevedono formule per ogni esigenza.

Questi gli eventi principali che in programma:

mercoledì 1 agosto, ore 22:30 – Mythodea, dall’esodo all’esodo – uno spettacolo en plain air di Giacomo Bonagiuso Lo spettacolo racconta, nella suggestiva atmosfera delle Cave, come ogni civiltà nasca da un “esodo”, una “migrazione” dalla propria radice, che sia una madre patria o un gruppo familiare, e si apra nella storia ad altri esodi, altre migrazioni. Mythodea è “il canto del mito”, ed il mito in questione è quello Selinuntino, che prende le mosse dalla migrazione di un nucleo consistente di coloni da Megara, e vede la sua fine nella distruzione del 409 ad opera dell’alleanza tra Cartaginesi e Segestani. Di questo contesto storico tuttavia lo spettacolo fa pretesto per raccontare, evidentemente il presente e il passato prossimo: le nuove migrazioni, i nuovi esodi, e le nostre migrazioni siciliane. In scena oltre 70 tra cantanti, musicisti, attori, performer, bambini, videomapper, corali liriche… Lo spettacolo è il frutto di una grande sinergia creativa tra molti poli di produzione della Sicilia Occidentale: il Teatro Abusivo di Marsala, il Collettivo Urbano d’Arte di Castelvetrano, l’Officina Artistica Carpe Diem, Dronescape di Trapani, Varva di Palermo, l’Associazione Teatro Libero di Castelvetrano.

giovedì 2 agosto alle ore 21.30 sarà inaugurata la mostra di scultura “Maschere di Pietra” di Giovanni Puntrello. A curare la prolusione sarà il prof. Danilo Di Maria. Le forme di Puntrello ricavate dalla arenaria sembrano evocare volti ed espressioni arcaiche, come liberate dalla asperità della pietra, ed in grado di colloquiare con il contemporaneo. La mostra, allestita presso Baglio Florio, resterà vistabile fino al 13 agosto.

domenica 5 agosto alle ore 21:30 nell’incantevole ed unico scenario dei fusi di colonna, a Cave di Cusa, andrà in scena “SOFFI” di Mario Crispi, leader ed anima degli Agricantus, il gruppo che meglio ha raccontato le contaminazioni della musica siciliana in relazione alle armonie senza barriere dell’intera area mediterranea. Crispi incanterà la platea utilizzando strumenti a fiato di cinque continenti diversi: il ney (persiano, turco e arabo), il selijefløyte lappone, le zummara nordafricane, le launeddas sarde, l’arghoul egiziano, il clarinetto balcanico, l’antara e il sikus andini, il duduk turco, il marranzanu siciliano, il didjeridoo australiano. Da questa esperienza è scaturito un lavoro che segue le tracce del tempo e del suo respiro e disegna un’ideale rosa dei venti che è anche una cartografia dell’anima, ponendo al centro della scena sonora strumenti “a vento” portatori di altrove.

martedì 7 agosto, ore 21.30, a Baglio Florio, sempre nel perimetro delle Cave di Cusa, Vincenzo Figlioli racconterà con la complicità dell’attore Fabrizio Lombardo, le “Morti favolose di animali comuni” un best seller ironico ed irresistibile dello scrittore Renato Polizzi. “Morti favolose di animali comuni” è un bestiario che, rifacendosi alla tradizione delle storie naturali degli antichi e dei bestiari medievali, indaga sull’unica parte della vita degli animali che rimane ancora oggi un mistero: la loro morte. “Un giorno, passeggiando, ho visto un piccione morto per terra e mi sono domandato: “Chi sa come muoiono i piccioni. Se per terra o in volo”. La verità è che della vita degli animali conosciamo tutto. Come muoiano, però, rimane un mistero. Quella di Polizzi è un’indagine di pura fantasia in cui scopriamo, per esempio, che lo scarafaggio fa una morte Kantiana, il camaleonte una morte liberatoria, la morte del cammello è paesaggistica, quella del castoro bianca, quella del cavallo è una morte equestre o bovina. Un bestiario cialtrone come una storia naturale antica, scientifico come un oroscopo.

mercoledì 8 agosto, ore 21.30, a Baglio Florio, ROSARIO LISMA, popolare attore protagonista de “La mafia uccide solo d’estate” di Pif, o del fortunatissimo sequel di “Smetto quando voglio”, porta in scena uno dei suoi “cavali di battaglia”: CHE GUSTI CI SONO, irresistibile autobiografia definitiva di uno che ha una vita davanti. Di uno che studiava a Roma e quando a Natale scendeva nell’isola, dopo l’eterno viaggio in cuccetta arrivava al bar pasticceria della stazione centrale di Palermo (ora c’hanno fatto un MacDonald’s). Di uno che godeva di gelati e arancine solo dopo aver combattuto contro gli infingardi camerieri e baristi siciliani, razza antropologica a sé stante. Di uno che vedeva periodicamente la sua prima donna affiorare come una falda acquifera negli anni a venire. Di uno che odia gli animali tranne i pesci rossi, che odia il jazz tranne Miles Davis. Di uno che da bambino ha divorato primo e secondo canale con papà, che gli presentava cantanti, attori, calciatori e politici, come se fosse Pippo Baudo. Un viaggio malinconico che non si vergogna della risata e della nostalgia.

domenica 12 agosto, ore 21:30 a Baglio Florio presso Cave di Cusa, si chiuderà la Rassegna con lo straordinario concerto “AIRES DE TANGO” che vede protagonista ALEJANDRA BERTOLINO GARCIA e i suoi musicisti e tangheri. Uno spettacolo appassionato; un viaggio nella storia e nell’universo del tango che coinvolge il pubblico fuori dai sentieri comunemente battuti. Energia, magia e ritmo travolgente si fondono in un affascinante cammino tra le note del Tango Argentino, attraverso Borges e Piazzolla. Il concerto è un viaggio a ritroso, per restituire al tango la sua forte radice di musica popolare. In scena anche i meravigliosi tangheri.

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