La marsalese Luigia Ingianni guida l’ESO del Qatar Financial Center

redazione

La marsalese Luigia Ingianni guida l’ESO del Qatar Financial Center

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mercoledì 31 Gennaio 2018 - 17:09

L’Ufficio per gli standard occupazionali (ESO) del Qatar Financial Center (QFC) sta esplorando potenziali aree di cooperazione con il Centro internazionale di formazione dell’Organizzazione internazionale del lavoro (ITCILO) a Torino. E’ la marsalese Luigia Ingianni il commissario dell’ESO presso l’autorità QFC. L’ESO è responsabile per l’amministrazione e l’applicazione dei regolamenti sull’occupazione del Qatar Financial Center e rappresenta anche un unico centro amministrativo di risoluzione delle controversie di lavoro che opera secondo gli standard ILO. La sua missione è quella di promuovere rapporti giusti, stabili e costruttivi sul posto di lavoro, prevenire i conflitti e risolvere le controversie attraverso conciliatori formati e certificati dall’ILO.

In linea con l’OIL, l’ESO sta anche implementando un sistema di informazione del mercato del lavoro aggiornato e completo (LMIS) per raccogliere, archiviare e analizzare i dati del mercato del lavoro e valutare le tendenze del mercato, proteggere i dati in corso di revisione per allinearli con il GDPR dell’UE che entrerà in vigore alla fine di maggio 2018. Ma soprattutto l’ESO è il primo centro di risoluzione delle controversie amministrative nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa che opera secondo gli standard ILO Il QFC si impegna a promuovere il Qatar come destinazione redditizia.

Una volta che una società presenta la propria applicazione, viene nominato un responsabile delle relazioni QFC dedicato per fornire indicazioni sul processo di registrazione, ottenere una licenza e impostare le operazioni. Le aziende del QFC godono di vantaggi competitivi, come ad esempio operare in un ambiente legale basato sulla common law inglese, il diritto di operare in qualsiasi valuta, il 100% di proprietà straniera, il 100% di rimpatrio di profitti, il 10% di imposte societarie sui profitti di provenienza locale e una ampia rete di accordi sul trattato sulla doppia imposizione con oltre 60 paesi.

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