Tredici Comuni firmano il rinnovo del co-marketing. Trapani resta fuori

Vincenzo Figlioli

Tredici Comuni firmano il rinnovo del co-marketing. Trapani resta fuori

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lunedì 30 Ottobre 2017 - 17:43

Stamattina, presso la sede della Camera di Commercio di Trapani, i rappresentanti di 13 Comuni della provincia hanno firmato i documenti relativi al nuovo accordo di co-marketing. Si tratta di una condizione considerata fondamentale da Ryanair per la propria permanenza a Birgi e la programmazione dei collegamenti per la prossima stagione estiva. A sottoscrivere l’intesa sono state le amministrazioni di Marsala, Petrosino, Favignana, Mazara, San Vito Lo Capo, Erice, Valderice, Castellammare, Calatafimi-Segesta, Custonaci, Paceco, Salemi e Buseto. Resta clamorosamente fuori il Comune capoluogo – Trapani – che è tra quelli che più hanno beneficiato da un punto di vista turistico della presenza di Ryanair in questi anni. Non hanno firmato neanche i sindaci di Alcamo, Castelvetrano, Partanna, Poggioreale, Santa Ninfa, Vita, Campobello di Mazara, Gibellina, Pantelleria e Salaparuta.

In realtà il Comune di Alcamo fa sapere che è già stata approvata una delibera che sancisce l’ok alla manifestazione di interesse, ma non allo stanziamento immediato delle somme (73.200 € l’anno) in quanto nel bilancio di previsione approvato ad aprile non c’era traccia di tale possibile impegno di spesa. Le somme in questione verranno inserite in bilancio per quanto riguarda il triennio 2018-2020.

Stando così le cose, la gara che verrà bandita da Airgest potrà contare su una somma pari a 17.500.000 € circa nel triennio (13.000.000 € Regione + 4.500.000 € co-marketing dei 13 Comuni aderenti).

“Con queste risorse a cui si aggiungeranno quelle stanziate dalla Regione per Airgest – spiega Giuseppe Pagoto, sindaco delle Egadi e presidente del Distretto Turistico Sicilia Occidentale – ci sono le condizioni per dare avvio alle procedure per il nuovo bando. Chiaramente, le azioni di promozione turistica saranno rivolte a beneficio di quei Comuni che hanno sottoscritto l’accordo”. Il presidente della Camera di Commercio Pino Pace fa comunque sapere che al di là del termine fissato per la firma dell’intesa (previsto per la giornata di oggi) ci sarà la possibilità di rientrare per quelle amministrazioni che nelle prossime 48 ore vorranno farlo. Nel frattempo è stata programmata per domani mattina alle 11 una conferenza stampa che si terrà nei locali dell’Airgest, presso l’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi, alla presenza di Pace, Giudice e Gregory Bongiorno (Sicindustria Trapani).

“Dispiace registrare l’attendismo suicida di Commissari e Sindaci – ha commentato il Presidente del Consiglio comunale di Erice Giacomo Tranchida – rispetto al necessario compartecipato investimento per far volare l’aeroporto di Birgi dando ossigeno alla principale industria del trapanese: il turismo. Un invito vibrante – continua Tranchida – a costoro ed in primis al Commissario straordinario del Comune di Trapani, città che inevitabilmente più di altri gode dello strategico servizio aeroportuale di Birgi. Al pari l’esortazione agli imprenditori del settore turistico ricettivo e dei servizi connessi nonché ai cittadini tutti ad avviare azioni di protesta e contestazione civile rispetto a tale irresponsabile comportamento lesivo del futuro socio economico ed occupazionale della nostra provincia”.

Il Commissario straordinario del Comune di Trapani Francesco Messineo ha inviato una nota al Presidente dell’Airgest, al Presidente del Distretto Turistico, al Prefetto, ai Sindaci della Provincia, al Presidente della Camera di Commercio e al Presidente di Sicindustria. Nella missiva si spiegano le ragioni della rinuncia alla sottoscrizione dell’intesa.

In primo luogo il fatto che, per la programmata stipula di un contratto di “marketing”, e cioè di un contratto di promozione turistica, diretto alla esecuzione di una serie di attività intese a sollecitare l’interesse di potenziali turisti rispetto alla provincia di Trapani, si pongano quali controparti interessate al contratto stesso, non già, come sarebbe stato fisiologico e normale, aziende operanti nel settore della pubblicità, ma tre compagnie che gestiscono linee di trasporto aereo e che verosimilmente (il particolare non è noto) non includono la attività di promozione pubblicitaria in favore di terzi nel loro statuto societario. Se ciò fosse vero, potrebbe fondatamente ipotizzarsi che il reale scopo della iniziativa sia non già la promozione pubblicitaria, ma il trasporto, e cioè l’offerta ai potenziali turisti di una serie di agevoli opportunità di raggiungere l’aeroporto di Birgi mediante adeguati voli “low cost” predisposti dalla compagnia aerea contraente quale corrispettivo delle erogazioni finanziarie ricevute. Ne conseguirebbe, a parte ogni altra considerazione sulla legittimità in sé di tale rapporto negoziale, una seria divergenza della causa reale del contratto rispetto alla causa apparente che non può trovare ingresso in una attività regolata da norme pubblicistiche, come tali fortemente limitative della autonomia privata. Inoltre se si valuta, come pure è doveroso fare, la efficienza del percorso prescelto, in termini di costi – benefici, emerge con evidenza il fatto che comunque, a fronte degli ingenti oneri economici gravanti sugli enti territoriali sottoscrittori dell’accordo, non vi è alcuna certezza in ordine alle contropartite ottenute in termini di flussi turistici, e soprattutto non risulta prevista alcuna forma di corrispettività fra oneri e risultati. Infatti, da una parte, il contraente incaricato di realizzare il marketing assume una semplice obbligazione di mezzi e non di risultato e dall’altra non sembra che sia prevista alcuna decurtazione del compenso nel caso che il numero di passeggeri in arrivo nell’aeroporto di Birgi nel periodo considerato dovesse divergere in negativo rispetto alle aspettative. Ciò sembra ricavarsi dall’inciso finale della nota 25/10/2017 Prot. 0001203/17 di Airgest che rinvia bensì alle “canoniche misure” previste dalla legislazione sui pubblici appalti a garanzia delle obbligazioni assunte dall’appaltatore, ma nulla dice circa la decurtazione del compenso in caso di parziale insuccesso della azione promozionale, elemento questo che era stato oggetto di una specifica richiesta di informazioni. Il punto rilevante non è il corretto adempimento delle obbligazioni contrattuali, ma la carenza di un meccanismo che garantisca equilibrio e corrispettività fra le onerose erogazioni di fondi pubblici ed i benefici attesi“.

Conclude la nota che, se lo scopo perseguito è utile e condivisibile, il mezzo prescelto presenta ineliminabili elementi di dubbio che, all’esito di un percorso informativo condotto nel rispetto del principio di leale collaborazione fra soggetti pubblici, rendono improponibile la attuale partecipazione alla iniziativa da parte del Comune di Trapani.

Ed ancora che, “pur con rammarico e nella consapevolezza dell’importanza che l’Aeroporto di Trapani Birgi rappresenta per lo sviluppo economico del territorio“, il Commissario Straordinario comunica che, allo stato, “non risulta possibile l’adesione del Comune di Trapani alla sottoscrizione dell’accordo di “co – marketing” nella sua forma attuale, fermo restando il già manifestato e perdurante interesse dell’ Amministrazione, nel caso di una sostanziale ristrutturazione del percorso negoziale, tale da eliminare ogni perplessità, rispetto a valide iniziative idonee ad incrementare le presenze turistiche nel territorio“.

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