Giuseppe Milazzo, medico specialista, primario di medicina all’ospedale di Salemi, è stato protagonista di una tristissima storia di cronaca. Un collaboratore del suo studio privato, Maurizio Spanò, nello scorso mese di marzo è stato accusato di avere commesso violenza nei confronti di alcuni pazienti quando questi si trovavano in stato di sedazione dopo che il medico aveva eseguito delle indagini diagnostiche. Il medico marsalese non è indagato per abusi sessuali. E’ stato infatti accertato che da queste pratiche era completamente estraneo. Il suo studio però fu sequestrato perché nell’ambito dei controlli fatti è stata contestata la mancanza di una autorizzazione sanitaria. Fu rilevata, secondo gli inquirenti, una irregolarità in base alle norme che disciplinano la differenza tra studio medico e ambulatorio.
Dottore Milazzo, questa accusa a quanto sembra è rientrata?
“Esattamente lo scorso 7 luglio il mio studio medico ha potuto riprendere l’attività. Il mio studio, così come sostenuto dal legale che mi assiste, Giuseppe Cavasino, aveva ed ha l’autorizzazione dell’Asp, quella che mancava era un’autorizzazione ulteriore che, in base ad una legge del 1934 doveva rilasciare il sindaco di Marsala. Ora si è tutto risolto e da alcuni mesi ho ripreso la mia attività professionale privata. Ci tengo a sottolineare che questa vicenda mi vede assolutamente estraneo ai fatti contestati al mio ex infermiere”.
Il fatto però è accaduto nel suo studio privato, e secondo l’accusa a commetterlo è stato un suo ex collaboratore.
“Questo aspetto mi lascia molto turbato. Chi mi conosce sa come mi senta io “dentro”. Se ho delle responsabilità sono quelle di essermi affidato ad una tecnico capace. L’uomo che c’è “dentro” il tecnico, se le accuse che gli sono contestate sono vere, è davvero una persona deprecabile. Ma lo ripeto io mi ero affidato ad un tecnico ospedaliero”.
Sembra di capire che rifarebbe la stessa scelta.
In casi come questi l’esperienza di chi opera nel settore ospedaliero è importante”.
Il suo studio però ha ripreso l’attività?
“Sono stato autorizzato a riprendere e lo studio osserva lo stesso lavoro di sempre. E’ chiaro che una vicenda di questo genere lascia molto segnati. In questi mesi di forzato riposo (Milazzo ha però continuato ad esercitare la sua funzione di direttore all’ospedale di Salemi n.d.r.) ho svolto una approfondita attività di ricerca soprattutto nel settore dell’alimentazione legata alle patologie dell’intestino. Ho lavorato nell’individuazione degli alimenti che contrariamente al “sentire” comune, non provocano malattie gravi. Il riferimento è alla carne rossa. Si può mangiare con moderazione, l’importante come per tutti gli alimenti è la loro tracciabilità. Sapere cosa mangiavano in vita gli animali. Così come ho lavorato nel perfezionamento della cosiddetta video capsula .Inoltre in base alla carica di presidente nazionale eletto della società di gastroenterologia ospedaliera, ho tenuto corsi e convegni in tutto il Paese. Piuttosto debbo constatare che nel periodo in cui forzosamente ho sospeso il mio lavoro, nella provincia di Trapani sono state avviate altre attività nel settore ”.
Che cosa significa?
Non lo so, ne prendo atto.
I soggetti che hanno sporto denuncia nei confronti di Maurizio Spanò erano suoi clienti. Che può dire loro?
Se i fatti stanno come sembra, hanno tutta la mia vicinanza e solidarietà. Del resto i miei pazienti mi conoscono e sanno che sto soffrendo con loro.
Lei è stato impegnato in politica per molto tempo. E’ stato segretario cittadino della Margherita e per un certo periodo si è parlato di una sua possibile candidatura a sindaco della città. Suo fratello Michele è stato più volte vice sindaco di Marsala e sua sorella Antonella è l’unico deputato regionale marsalese. L’impegno politico suo e della sua famiglia, in termini di strumentalizzazione del caso, c’entra?
Si, ne sono convinto