In merito alla qualità dei lavori per la realizzazione di Piazza Martiri D’Ungheria e alla restituzione della somma di circa 700 mila euro da parte della Regione arriva, puntuale, la replica del sindaco Vito Damiano in merito alle dichiarazioni a mezzo stampa dell’ex sindaco e deputato regionale Mimmo Fazio:
“Nessuna polemica – afferma Damiano – ma solo considerazioni e fatti che aiutino i cittadini a riflettere e a sviluppare una propria idea sulla realizzazione della piazza, che taluni cittadini hanno ribattezzato “Piazza Martiri trapanesi” per via dei lunghi ed estenuanti ingorghi e rallentamenti che giornalmente si creano. Condivido preliminarmente che quella confluenza di più vie necessitasse di un intervento che ne regolasse i flussi e ne impedisse incidenti stradali, uno dei quali mortale, ma, ad onor del vero, altre più funzionali soluzioni, forse meno appariscenti e ridondanti, avrebbero potuto meglio regolare il considerevole traffico che in quella piazza giornalmente confluisce.
Circa le somme per la realizzazione della piazza è incontrovertibile che siano stati utilizzati fondi comunali (1 milione di euro), consapevole chi ebbe ad operare quella scelta, che era del tutto aleatorio confidare sulle economie derivanti dai ribassi d’asta delle altre opere finanziate ad altri Enti: chi ben conosce i meccanismi amministrativi sa bene quanta incertezza c’è in tale assunto e, ancora, chi ben conosce e pratica la politica – come il consigliere Fazio – sa bene quanto vale l’impegno, anche formale, di una Regione che ogni giorno non smette di stupire per la sua insipienza e scarsa attenzione verso questa porzione di Sicilia, considerata terreno di conquista, meritevole della massima disattenzione.
Altro che anticipazione di somme!
Normalmente si parla di anticipazione quando v’è certezza delle somme dovute: nella assoluta certezza che quelle somme sono dovute, allora sì che si posso anticipare. Nel caso di specie sembra piuttosto che si sia ragionato come talvolta ragionano i giocatori del tappeto verde: puntiamo tutto su tal numero e se poi, fortunosamente, dovesse uscire, ci si sente legittimati a dire: visto come sono stato bravo, l’avevo detto che sarebbe uscito!
Smentisco categoricamente che il Dipartimento regionale si sia mosso d’iniziativa per ‘restituire ai trapanesi i soldi’ (euro 702.708,29).
Potrei fare un lungo elenco di somme che la Regione deve, per essere stata condannata in via giurisdizionale, al Comune di Trapani, per il recupero delle quali sono state avviate ulteriori azioni legali, attesa la resistenza a pagare da parte della stessa Regione.
È accettata di buon grado la collaborazione del Fazio, nella sua qualità di deputato regionale, per il sollecito trasferimento di tali somme al Comune e, quindi, alla collettività trapanese.
La verità è che questa Amministrazione, recependo le legittime lagnanze di tanti cittadini, soprattutto delle frazioni, che avevano ritenuto essere state impiegate le tasse da loro versate per soddisfare esigenze elettoralistiche di fine mandato e non già legittime esigenze di interventi sul territorio periferico, sin dal mese maggio del 2014, attraverso l’impegno di ben due assessori e la trasmissione della necessaria documentazione, si era attivata presso il Dipartimento regionale per “recuperare” possibili, probabili, ma non certe, economie da ribassi d’asta.
La conferma era stata acquisita già qualche mese fa, poi confermata dalla pubblicazione del decreto dirigenziale n.3216 del 24/12/2015.
Ora attendiamo questo ‘parziale’ rimborso che, se effettivamente erogato “…nel rispetto del patto di stabilità della Regione Siciliana…”, mi impegno ad investire in quella periferia del territorio comunale che si è sentita defraudata e presa in giro”.