Sequestro di beni a Licata: proseguono le reazioni e i commenti

redazione

Sequestro di beni a Licata: proseguono le reazioni e i commenti

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sabato 28 Novembre 2015 - 06:30

Continuano le dichiarazioni e i commenti in merito all’operazione “Scacco al Re”, che nei giorni scorsi ha portato a un maxisequestro di beni e immobili nei confronti dell’imprenditore marsalese Michele Angelo Licata e della sua famiglia. Anche il movimento politico ProgettiAmo Marsala e il presidio “Vito Pipitone” di Libera sono intervenuti sulla vicenda con due note inviate agli organi di stampa, che a seguire pubblichiamo.

Ci sembra corretto evidenziare che ProgettiAmo Marsala, già nella prima inchiesta che ha visto coinvolto Michele Licata, è stata l’unica forza politica che ha preso chiara posizione ed ha espresso il proprio plauso agli organi inquirenti. Alcuni organi di stampa locali, in queste ore, hanno segnalato che “la politica marsalese” è stata assente e in silenzio e forse si sta svegliando solo adesso che l’indagine è balzata agli occhi della cronaca anche di testate nazionali.
Certo l’assordante silenzio della città, di esponenti politici e delle segreterie di partiti radicati sul territorio in tutti questi mesi di indagine, la dice lunga e potrebbe apparire pericolosamente come una sorta di complicità; e così la tanto decantata “questione morale” di cui in tanti si fanno paladini rimane regolarmente nei cassetti.
Ogni dichiarazione fatta oggi sembra apparire ipocrita e fuori luogo, ci si potrebbe obiettare che all’epoca si era in piena “campagna elettorale”, ebbene anche ProgettiAmo Marsala partecipava a quella competizione e non ha avuto timore a dire la sua, anteponendo i principi della legalità e della vera “questione morale” ai piccoli interessi elettorali“.

Il presidio di Marsala “Vito Pipitone” di Libera esprime il proprio plauso alla Procura di Marsala, guidata da Alberto Di Pisa, al Comando Provinciale della Guardia di Finanza e alla sezione di pg delle Fiamme Gialle per l’operazione “Scacco al Re”. In particolare si evidenzia l’importanza del sequesto patrimoniale per una somma pari a 127 milioni di euro nei confronti dell’imprenditore Michele Licata e dei suoi familiari. Un provvedimento che a sua volta si inserisce nell’ambito di un’attività di indagine accurata e approfondita, condotta tra Marsala, Petrosino e Pantelleria. In questi anni, il locale presidio di Libera ha avuto modo di collaborare con le istituzioni e le forze dell’ordine del territorio, conoscendone la serietà e la dedizione con cui ogni giorno contribuiscono all’affermazione della legalità. L’operazione “Scacco al Re” conferma l’attenzione al rispetto della legalità che caratterizza l’impegno della magistratura e delle forze dell’ordine dalle nostre parti e rafforza l’idea, per noi fondamentale, che vivere nell’illegalità, alla lunga non paga“.


Con il sequestro dei beni all’imprenditore Michele Angelo Licata e alla sua famiglia la città di Marsala è stata liberata da uno degli imprenditori che truffando lo Stato aveva monopolizzato il settore turistico alberghiero e della ristorazione a scapito degli imprenditori onesti e dei lavoratori”. Questo il commento sulla vicenda da parte di Filippo Cutrona, segretario generale della Cgil di Trapani, che assieme alla Filcams ha espresso apprezzamento alla Procura di Marsala e alla guardia di finanza per l’inchiesta “Scacco al re”. “Questa operazione – sottolinea Cutrona – conferma, ancora una volta, quanto in provincia di Trapani le fette più ampie di economia siano state realizzate illegalmente e con un sistema criminale. L’utilizzo illecito dei finanziamenti pubblici e le fatture false hanno fatto crescere a dismisura il patrimonio della famiglia Licata, a danno dei lavoratori assunti anche in nero e degli imprenditori che, oggi, con enormi sacrifici cercano di mandare avanti le loro aziende”. “Auspichiamo – dice il segretario provinciale della Filcams Cgil Anselmo Gandolfo – che le lavoratrici e i lavoratori delle strutture ricettive sequestrate continuino, cosi come annunciato dagli inquirenti, a lavorare regolarmente. E’ confortante apprendere – conclude – che dopo il sequestro preventivo, avvenuto lo scorso aprile, la produttività delle aziende di Licata, oggi in amministrazione giudiziaria, sia aumentata garantendo anche occupazione e salario ai lavoratori precedentemente irregolari e assunti in nero”.

Anche il sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo è intervenuto per commentare l’operazione “Scacco al Re”, complimentandosi con la Procura della Repubblica di Marsala, con la Guardia di Finanza di Trapani e con il nucleo di Polizia Giudiziaria delle Fiamme Gialle presso la stessa Procura lilibetana “per l’indagine che ha portato alla individuazione di una illegalità finanziaria di così grossa entità e al conseguente sequestro (il più consistente finora in Italia per questa tipologia di reato) di beni all’imprenditore Licata”.

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