Teatri (momentaneamente) chiusi, eventi estivi programmati in ritardo per “motivi elettorali”, pochi soldi nelle casse comunali. C’è anche molta rassegnazione, ma questo è un sentimento condiviso da chi crede che Marsala non sia più una città per giovani. Gli stessi che animano le estati lilybetane e ritornano per Natale. Forse basterebbe valorizzare le risorse che abbiamo se non possiamo attingere altrove. Ma se neanche in questo caso si riesce nell’intento allora sì, che la situazione culturale della nostra Città si appresta a vivere un momento molto critico. Proprio lo scorso week end Marsala ha ospitato il “Premio Saturno – Siciliamo che produce”, un evento che ha come intento quello di valorizzare i prodotti delle nostre terre. Va detto che si tratta di due iniziative unite per l’occasione; in particolare Siciliamo, la rassegna gastronomica organizzata dalla Camera di Commercio, fino a qualche anno fa aveva conosciuto un successo notevole grazie anche a personaggi del mondo della musica e dello spettacolo. Inoltre il Village realizzato a San Pietro pullulava di persone inebriate tra le degustazioni. Col passare degli anni però, Siciliamo ha avuto un calo notevole fino ad oggi, approdato non solo in ritardo (la rassegna si teneva a giugno) ma anche con pochi fondi e a prescindere da questi, la presenza di qualche comico – alcuni non proprio noti – e di personalità di spessore come Corradino Mineo o Italo Cucci – non è stata potenziata abbastanza a livello pubblicitario. E’ vero che il maltempo non è stato d’aiuto ma il problema non si può celare dietro la pioggia o un lampo, quel poco che si riesce a fare bisogna apprezzarlo e attenzionarlo. Nella conferenza stampa di presentazione dell’evento, il Presidente dell’Ente Camerale Giuseppe Pace ha detto: “La manifestazione è stata creata in un’ottica di spending review e abbiamo anche puntato su altre iniziative come il Blue Sea Land di Mazara del Vallo”. Pace ha espresso due cose vere e preoccupanti per il nostro territorio. La crisi esiste al contrario di quanto possa dichiarare al TG1 il premier Renzi e il Mezzogiorno ne risente oggi in maniera forte, ma è anche vero che, se si guarda ad altre realtà vicine, come quelle di Mazara, di Trapani, di San Vito, ci si accorge come si entri in un altro mondo, fatto di iniziative messe su con poco, di manifestazioni che hanno riscontri economici notevoli, di locali che lavorano grazie alla mentalità de “l’unione fa la forza”, di centri storici che prendono vita. Un altro esempio è Partanna che da diversi anni offre concerti di grandi artisti italiani e senza andare troppo lontano Petrosino, che grazie alle giovani ed attive associazioni e grazie al lavoro certosino fatto dall’Amministrazione, ha creato un ambiente culturale iniziato con il Carnevale e terminato (lo scorso agosto) con il concerto di Max Gazzè che ha richiamato l’attenzione dell’intera Provincia e dei turisti presenti. Marsala ha una storia, una cultura artistica ed archeologica che non è e non può essere seconda ad altre città. Ma è come imbottigliata in una mentalità provinciale e un po’ snob da “Piccola Parigi”. Bisogna cambiare, principalmente perché, come disse Ezra Pound, la cultura comincia quando si riesce a fare una cosa senza sforzo. Lui si che era un modernista…
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