Un magistrato da anni in prima linea nella lotta alla mafia e nella ricerca della verità sulla stagione delle Stragi. Un libro che racconta la metamorfosi di Cosa Nostra e la sua capacità di penetrazione nei salotti in cui si prendono le decisioni più importanti sul futuro del territorio. Si presenta così “Collusi” (Editore Rizzoli), un saggio prezioso in cui il giornalista Salvo Palazzolo raccoglie le riflessioni e le testimonianze dirette di Nino Di Matteo.
E proprio il magistrato siciliano sarà protagonista di un nuovo appuntamento con la rassegna “Marsala Incontra” che si terrà martedì 21 luglio alle 19, presso il chiostro del Convento del Carmine.
Nato a Palermo nel 1961, entrato in magistratura nel 1991 come sostituto procuratore presso la DDA di Caltanissetta per poi spostarsi a Palermo, Nino Di Matteo ha indagato a lungo sulle Stragi di Capaci e Via D’Amelio, occupandosi anche delle indagini riguardanti la Trattativa Stato – Mafia. Un’attività professionale che lo ha esposto più volte a minacce e intimidazioni da parte delle organizzazioni criminali e che lo spesso reso inviso al mondo politico, consentendogli però di diventare negli ultimi anni uno dei magistrati più apprezzati tra la società civile e l’associazionismo antimafia. “Collusi” è il suo secondo libro. Nel 2011 aveva già collaborato con il giornalista Loris Mazzetti per “Assedio alla toga. Un magistrato tra mafia, politica e Stato” (Aliberti Editore).
Nell’ambito della presentazione di martedì 21 luglio, introdotta dal saluto istituzionale del sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo, Nino Di Matteo dialogherà con il giornalista Vincenzo Figlioli e col sostituto procuratore Giulia D’Alessandro, soffermandosi sui temi principali del libro e sulle ragioni che portano pezzi importanti della classe dirigente del nostro Paese a convivere con la mafia.
La rassegna “Marsala Incontra” è organizzata dalla Libreria Mondadori e dall’agenzia Communico, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale. La presentazione del libro “Collusi” si avvale inoltre della partnership con il presidio “Vito Pipitone” di Libera e con l’associazione antimafia e antiracket “Paolo Borsellino”.