“The witness”, il Tribunale del Riesame concede i domiciliari a Martino Pipitone

Chiara Putaggio

“The witness”, il Tribunale del Riesame concede i domiciliari a Martino Pipitone

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mercoledì 08 Aprile 2015 - 18:25

I difensori: “Il Tribunale ha accolto la tesi difensiva in relazione all’insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza

Su disposizione del Tribunale del Riesame si trova ora ai domiciliari Martino Pipitone, di 65 anni, pensionato, che era stato arrestato all’inizio del mese scorso all’interno dell’operazione “The Witness” effettuata dai Carabinieri del Ros e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Nella stessa operazione erano stati arrestati, con l’accusa di associazione mafiosa: Antonino Bonafede, di 79 anni, pastore, pregiudicato per associazione di tipo mafioso, difeso dall’avvocato Paolo Paladino; Vincenzo Giappone, di 53 anni, incensurato, difeso da Stefano Venuti e Federico Sala. Martino Pipitone, pregiudicato per associazione di tipo mafioso e detenzione abusiva di armi è assistito dal Stefano Pellegrino e Vito Cimiotta che hanno presentato istanza di revoca della misura cautelare sia al GIP di Palermo che al Tribunale del Riesame. Il Tribunale ha accolto la tesi difensiva in relazione all’insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza”, hanno detto i difensori che hanno fatto sapere che avanzeranno ricorso per Cassazione allo scopo di ottenere anche la revoca dei domiciliari. Già da diversi giorni è invece tornato in libertà Sebastiano Angileri: l’unico dei quattro arrestati che non era accusato di associazione mafiosa, ma che era indagato per favoreggiamento. In particolare, secondo la Dda, avrebbe accompagnato nel 2011, in due diverse occasioni,  Vincenzo Giappone e Martino Pipitone ad un incontro con Antonino Bonafede presso i suoi due ovili (uno in contrada Maimona, l’altro in località Selvaggi). Per  Angileri – prima detenuto al San Giuliano di Trapani – il suo avvocato difensore, Carlo Ferracane, ha chiesto la revoca della misura cautelare e il Tribunale del Riesame ha accolto l’istanza disponendo per Angileri l’obbligo di firma dal lunedì al venerdì presso i carabinieri.

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