Sfogliando i giornali di questo 2014, ci siamo ritrovati di fronte al racconto a puntate di uno degli anni peggiori della nostra storia recente. Il contesto nazionale è sicuramente poco confortante. Ma alle difficoltà generali si aggiungono quelle legate al territorio. La crisi istituzionale generata dalla condanna e dalle successive dimissioni del sindaco Giulia Adamo ha portato a un commissariamento che inevitabilmente ha ridotto l’attività amministrativa a una mera gestione dell’ordinario. Nel frattempo, il Consiglio comunale è riuscito ad approvare solo qualche giorno fa il bilancio di previsione 2014, si fa fatica a ridare decoro persino alle strisce pedonali, a trovare i fondi per i sussidi familiari, per gli scuolabus, per le azioni di co-marketing chieste da Ryanair per restare a Birgi. Il Porto continua ad essere inadeguato rispetto alle esigenze del territorio e degli operatori del settore, il commercio soffre come non mai, l’agricoltura e il turismo non decollano come potrebbero. La cultura è affidata alla buona volontà delle associazioni e dei talenti locali, lo sport agli entusiasmi degli appassionati. Ma la programmazione è pressochè inesistente. E poi c’è il rompicapo dei rifiuti, che beffardamente ci accompagna in quest’ultimo tratto di strada che ci separa dal 2015. L’augurio migliore che possiamo lanciare in questi giorni alla nostra comunità è di riuscire a riappropriarci di una sensibilità capace di farci guardare al di là dei nostri nasi. Lo auguriamo a noi stessi, ma anche e soprattutto a chi ha l’ambizione di candidarsi a governare questa città. Sperando che oltre ad amministrarla, abbia anche la voglia di cambiarla. Restituendo il sorriso a chi vive qui, e la voglia di tornare ai tanti giovani che da tempo arricchiscono altri territori con i propri talenti, non riuscendo a trovare spazi e opportunità per i propri progetti di vita.
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