Il 2018 sarà con ogni probabilità l’anno della verità per il turismo in provincia di Trapani. Il ridimensionamento dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi, iniziato lo scorso autunno con la conclusione della stagione estiva, consentirà infatti di capire pienamente quanto i flussi turistici siano legati ai voli che collegano lo scalo trapanese con gli aeroporti italiani ed europei.
Sta di fatto che i dati del 2017 vedono ancora un trend positivo per il territorio: i dati ufficiale del Libero Consorzio di Trapani fanno segnare un +3,9% per quanto riguarda le presenze e un incremento del 6,6% per gli arrivi. Di fatto, il 2017 è stato un anno da record, scandito da 2.409.514 presenze e 714.411 arrivi: mai in provincia di Trapani si era arrivati a questi numeri. Il movimento turistico ricettivo ha fatto registrare aumenti a doppia cifra per quanto riguarda le presenze nei mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile e dicembre, con discreti incrementi a giugno, luglio e settembre (molto graditi dagli stranieri) e una sostanziale stabilità ad agosto, che si è confermato il mese migliore per i flussi turistici nel trapanese (129.139 arrivi e 570.563 presenze). Il mese peggiore, come prevedibile, è stato quello di novembre (con l’aeroporto chiuso per i lavori di messa in sicurezza della pista) che ha fatto registrare una sensibile diminuzione degli arrivi (-8,2%) e delle presenze (-7,7%) rispetto al 2016. A parte i siciliani che arrivano da altre province, i turisti italiani che più frequentemente arrivano in provincia di Trapani provengono da Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna. Per quanto riguarda i Paesi stranieri, restano primi per distacco i francesi, seguiti da tedeschi e americani. I collegamenti attivati con l’est Europa hanno però comportato sensibili aumenti degli arrivi da Polonia, Repubblica Ceca e Russia. Rispetto alle tipologie ricettive, l’incremento maggiore è stato registrato negli hotel a 5 stelle (+58,1% di arrivi e +50% di presenze) e negli ostelli della gioventù, alla luce della recente apertura di nuove strutture di questo tipo. Il grosso dei visitatori, comunque, continua a preferire hotel a 4 o 3 stelle, alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale e bed and breakfast.
Per quanto riguarda il dato dei singoli Comuni della provincia, continua ad occupare il primo gradino del podio San Vito Lo Capo, con 141.845 arrivi nel 2017 (+4,8%), 605.681 presenze (+0,6%) e una permanenza media di 4,27 giorni. A seguire Castelvetrano (92.603 arrivi e 387.162 presenze), Favignana (218.847 presenze e 53.465 arrivi), Trapani (216.190 presenze e 86.841 arrivi). A seguire Marsala, che nel 2017 ha avuto 201.018 presenze (+11,6% rispetto al 2016) a fronte di 81.545 arrivi (+15%) e una permanenza media di 2,47 giorni. Il dato lilybetano somma una serie di trend positivi, riscontrabili sia per i flussi provenienti dall’Italia che da altri Stati, così come per il movimento turistico alberghiero ed extralberghiero. Tra i piccoli Comuni si registra una sensibile crescita anche per quanto riguarda Petrosino, con 45890 arrivi (+20%), 84777 presenze (+16,9%), legati soprattutto a un aumento dei visitatori stranieri e a un vero e proprio boom del movimento turistico extralberghiero. Tutto ciò, nonostante una permanenza media di 1,85 giorni, che resta tra le più basse in provincia (le migliori performance, in tal senso, le fanno registrare Pantelleria con 7,03 giorni e Campobello con 6,81 giorni). Tra i maggiori poli turistici del territorio, gli incrementi più sostanziosi sono arrivati a Pantelleria (+28,3% di presenze), Castellammare (+21,2%), Mazara (+19,7%) e Alcamo (+14,7%). Tra i piccoli, si registrano gli exploit di Calatafimi Segesta (+64,8%) e Salemi, che qaudruplica le presenze rispetto al 2016 (da 528 a 2121). In calo Erice (-3,2%), Buseto Palizzolo (-14,3%) e Valderice (-41%).
A questo punto, come evidenziato in apertura, occorre capire quanto il buon trend turistico del 2017 possa essere mantenuto anche nel 2018. I segnali che arrivano da Birgi, purtroppo, non sono incoraggianti. Il servizio Asso Aeroporti ha diffuso i dati dello scorso mese di febbraio che decretano un calo del 48,02% rispetto a un anno fa, pari a 39.000 passeggeri in meno. Contemporaneamente, Punta Raisi ha fatto registrare un aumento del 22%. La grande scommessa su cui si gioca l’economia turistica del trapanese è far sì che i turisti in arrivo al “Falcone e Borsellino” rivolgano le loro attenzioni più sul versante occidentale rispetto al passato. In gran parte dipenderà dalla promozione che il pubblico e i privati riusciranno a mettere in campo in vista della stagione estiva ormai alle porte. La sensazione è che, però, servirà molto più di quanto fatto finora per raggiungere quest’obiettivo.