Anche l’ex deputato regionale mazarese Toni Scilla scende in campo nella querelle interna a Forza Italia che nelle ultime ore sta raggiungendo livelli di tensione sempre più alti. Dopo l’intervento del coordinatore provinciale Antonio D’Alì in cui si preannunciava una revisione degli incarichi dirigenziali (con particolare riferimento a Marsala) e la replica dell’ex coordinatrice di collegio lilibetana Rossana Titone, si registra adesso la presa di posizione di Scilla, che invita il senatore trapanese a farsi da parte, dando a Forza Italia la possibilità di individuare una nuova classe dirigente. A margine del comunicato stampa, che a seguire pubblichiamo, l’ex deputato regionale mazarese preannuncia per la prossima settimana una conferenza stampa alla presenza degli organi di partito comunali, provinciali e regionali, nonché l’intenzione di redigere un documento politico da inviare ai vertici romani di Forza Italia.
“È assurdo, fuori da ogni logica politica, che D’Alì si permetta in maniera autoritaria e dittatoriale di azzerare gli incarichi di partito, quantunque questi siano provvisori e in attesa dei congressi che ne dovrebbero ratificare i veri rappresentanti locali scelti direttamente dalla base del partito. Ricordiamo D’Alì, fino alle ultime elezioni europee, rappresentante politico provinciale del partito di Angelino Alfano e pertanto convinto sostenitore del governo Renzi, quindi avversario di Forza Italia. Oggi D’Alì che è “commissario” provinciale del partito di Berlusconi, incarico imposto dal coordinatore regionale Gibiino, non solo non è un “coordinatore” provinciale democraticamente eletto dagli iscritti al partito , ma ha tutta la responsabilità della non presentazione di un serio e credibile progetto politico-amministrativo di centro destra per una città importante e strategica quale Marsala. D’Alì non è stato nemmeno in grado di presentare la lista di Forza Italia, non essendo di fatto riconosciuto sul piano della rappresentanza politica dal territorio. Se c’è qualcuno che, dopo cinque inutili legislature parlamentari in cui di fatto non ha prodotto nulla per lo sviluppo del territorio provinciale, dovrebbe essere revocato è proprio lui. Sarebbe meglio si facesse da parte e farebbe bene ad occuparsi di altro, dando la possibilità a Forza Italia di individuare la giusta classe dirigente in grado di ristabilire un buon feeling politico-istituzionale con i cittadini e di creare le condizioni affinché il partito possa ritornare a guidare i comuni della provincia e ridiventare forza di governo regionale e nazionale”.