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Disagio giovanile e droga: la Cisl chiede più prevenzione nelle scuole

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giovedì 12 giugno 2025 - 11:20

Disagio giovanile e droga: la Cisl Palermo Trapani lancia l’allarme

Marsala – Di fronte al crescente fenomeno del disagio giovanile e della diffusione della droga, la Cisl Palermo Trapani alza la voce chiedendo interventi strutturali. Le dichiarazioni della segretaria generale Federica Badami arrivano all’indomani dell’allarme lanciato dal Questore di Trapani Giuseppe Felice Peritore, che ha parlato apertamente di un aumento preoccupante del consumo di crack tra i giovani e di un contesto urbano sempre più difficile da gestire.

Emergenza educativa e sociale

“Siamo molto preoccupati”, ha affermato Badami. “Il disagio sociale giovanile è spesso alimentato dal consumo crescente di sostanze stupefacenti, specie tra i giovanissimi. L’intervento del Questore conferma ciò che denunciamo da tempo: esiste una connessione profonda tra marginalità, assenza di prospettive e ricorso alle droghe”.

La segretaria ha sottolineato come la risposta debba essere collettiva: non solo repressione dei fenomeni legati allo spaccio, ma soprattutto prevenzione e cultura della legalità.

Scuole, famiglie e servizi sociali al centro delle azioni

Secondo la Cisl, per contrastare realmente il disagio giovanile e la droga, bisogna coinvolgere tutte le componenti educative e sociali: “È cruciale attivare politiche di prevenzione efficaci che partano dalle scuole, coinvolgano le famiglie e mettano in rete i servizi sociali”, ha detto Badami. “Occorre promuovere uno stile di vita sano, consapevole, lontano da ogni forma di dipendenza”.

L’azione della rete sociale deve diventare parte di una strategia pubblica permanente. Per questo, la Cisl chiede alle istituzioni locali e regionali di attivare percorsi formativi, sportivi, culturali, oltre a iniziative per il sostegno psicologico e il contrasto all’abbandono scolastico.

Il ruolo del terzo settore e la necessità del reinserimento

La lotta alla dipendenza non può fermarsi alla prevenzione. Per Badami, serve una maggiore collaborazione con le realtà del terzo settore, che da anni si occupano del recupero e reinserimento di giovani colpiti da fragilità e marginalità.

“Bisogna incrementare i percorsi di reinserimento sociale, offrendo opportunità concrete a chi vuole uscire da un tunnel di solitudine e devianza”, ha aggiunto. Solo con un approccio integrato e umano è possibile affrontare una piaga che mina il futuro delle nuove generazioni.

Speriamo bene che le istituzioni ascoltino l’appello della Cisl e agiscano con coraggio per contrastare questa emergenza sociale.


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