Parco di Lilibeo: la direttrice replica alle accuse tra lavori, polemiche e chiarimenti
Marsala – La direttrice del Parco di Lilibeo, Anna Occhipinti, interviene pubblicamente per chiarire alcuni aspetti relativi alla gestione della Plateia Aelia, oggetto nelle ultime settimane di accese polemiche sui social e sulla stampa. Le critiche sono partite da una deputata regionale che ha accusato la Regione di inettitudine, chiamando in causa direttamente la direttrice, e hanno trovato eco in successive dichiarazioni da parte del Comune di Marsala. Occhipinti ha deciso di rispondere punto per punto con una ricostruzione dettagliata degli eventi, a partire dai fondi ricevuti per la riqualificazione della zona.
I lavori alla Plateia Aelia nel Parco di Lilibeo
Le polemiche riguardano l’area della Plateia Aelia, parte integrante del Parco di Lilibeo, dove sono in corso lavori di illuminazione e riqualificazione. La direttrice ha sottolineato che l’intervento è stato reso possibile da un contributo di 83.300 euro stanziato dalla Regione Siciliana con la Finanziaria N.25 del 12 agosto 2024. La legge regionale n. 27 del 18 novembre successivo ha poi imposto l’avvio dei lavori entro il 2024 e la conclusione con rendicontazione entro giugno 2025.
L’impresa incaricata si è presentata sul luogo il 20 febbraio 2025, accompagnata dal sindaco Grillo, dal Rup del Comune (geometra Parrinello) e da altri tecnici. Il Parco, secondo quanto ricostruito dalla direttrice, ha collaborato prontamente, inviando la documentazione necessaria entro il 3 marzo.
Ritardi nei lavori: le responsabilità contestate
La critica iniziale, veicolata sui social da una deputata del Movimento 5 Stelle, accusava il Parco di incuria e inettitudine, mostrando alcune foto di staccionate e paletti vicino alla Plateia Aelia. La direttrice ha ribattuto con fermezza, chiarendo che si tratta di un cantiere aperto e che la situazione è provvisoria. Inoltre, ha sottolineato che i lavori non sono fermi per responsabilità del Parco, ma a causa di uno smottamento del terreno dovuto alle intense piogge.
Il 1° aprile, durante una videocall tra il Progettista, il Rup e la stessa Occhipinti, è emersa la necessità di costruire un muro di contenimento di circa un metro di altezza per evitare ulteriori cedimenti. La direttrice ha immediatamente formalizzato la richiesta con una nota scritta il 2 aprile, fornendo anche un preventivo aggiornato e proponendo il contributo del Parco per coprire eventuali costi aggiuntivi.
Polemiche e chiarimenti sul ruolo del Comune
La situazione si è ulteriormente complicata il 3 maggio, quando la dirigente comunale Gandolfo ha diramato un comunicato nel quale indicava nel Parco la causa dei ritardi, facendo riferimento proprio alla nota del 2 aprile. La direttrice Occhipinti ha respinto al mittente le accuse, sostenendo che la richiesta di modifica al progetto è nata da una necessità oggettiva e condivisa, e non da un errore di pianificazione.
Tra il 17 e il 20 aprile, la direzione del Parco ha anche provveduto autonomamente alla rimozione di un pino che ostacolava la costruzione del muro. L’intervento, affidato a una ditta reperita con difficoltà su Mepa, ha subito rallentamenti a causa del maltempo, ma si è concluso con successo. La direttrice ha tenuto a precisare che l’albero, oltre a intralciare i lavori, minacciava la stabilità della Plateia Aelia.
Visite guidate e trasparenza al Parco di Lilibeo
Per rispondere in modo concreto alla polemica e dimostrare la trasparenza del proprio operato, il Parco ha accolto domenica 5 maggio oltre quaranta persone per una visita guidata. I partecipanti hanno potuto ammirare da vicino i mosaici e la grotta della Sibilla, ricevendo spiegazioni dettagliate sull’avanzamento dei lavori e sull’importanza del sito archeologico.
La direttrice Occhipinti ha ribadito l’impegno del Parco nella tutela del patrimonio e ha invitato tutti a verificare di persona le attività in corso, evitando giudizi affrettati o strumentalizzazioni politiche.
Speriamo bene che il confronto possa tornare nei binari del dialogo costruttivo e della collaborazione per il bene del patrimonio comune.
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