Diritti negati e contraddizioni sull’assistenza ASACOM: “I bambini non possono aspettare la burocrazia” 

redazione

Diritti negati e contraddizioni sull’assistenza ASACOM: “I bambini non possono aspettare la burocrazia” 

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sabato 15 Novembre 2025 - 06:00

La Consigliera comunale di Fratelli d’Italia Grazia Spada interviene duramente sulla gestione del servizio ASACOM da parte dell’Amministrazione comunale, commentando la recente delibera di Giunta n. 448/2025 che ripristina le ore di assistenza per gli alunni riconosciuti ai sensi dell’art. 3, comma 3 della legge 104. «Mi ritengo soddisfatta che l’Amministrazione abbia finalmente deciso di ripristinare le ore di assistenza ASACOM per gli alunni con disabilità grave – afferma Spada –. Tuttavia non posso tacere la profonda amarezza per l’ennesima esclusione dei bambini riconosciuti ai sensi del comma 1, che ancora oggi devono lottare per un diritto che dovrebbe essere loro garantito per legge».

La Consigliera evidenzia una contraddizione tra quanto dichiarato dall’Amministrazione e quanto effettivamente attuato: «È inspiegabile come si continui a proclamare la volontà di garantire reale inclusione e attenzione alle esigenze dell’alunno, quando nella pratica si taglia, si rinvia e si subordinano i diritti dei bambini alla burocrazia o a presunti vincoli di bilancio». Per Spada non bastano giustificazioni legate a ritardi amministrativi o a richieste di ottimizzare le risorse: «Il diritto allo studio e all’inclusione non è un lusso, ma un obbligo costituzionale e morale». La Consigliera sottolinea inoltre che, se oggi il servizio viene riattivato, «è solo grazie alla tenacia delle famiglie, ai ricorsi, alle sollecitazioni in Consiglio comunale e alla pressione costante di Fratelli d’Italia. Il Sindaco e la Giunta dovrebbero riconoscere che questa è una vittoria dei genitori, non dell’Amministrazione».

Preoccupano anche le condizioni poste dalla Giunta nella delibera, che subordina l’erogazione delle ore ASACOM alla verifica formale dei PEI, comprensivi dei pareri ASP. «Mi chiedo – aggiunge Spada – chi effettuerà concretamente questa verifica. Gli assistenti sociali comunali, che spesso non hanno partecipato alla stesura del progetto di vita? Dovremo forse chiedere ai dirigenti scolastici di trasmettere i PEI per controllare se sono stati fatti bene, come affermato dal Sindaco?» Secondo l’esponente trapanese, il rischio è quello di trasformare un atto dovuto in un ulteriore rallentamento: «Così si rischia di aggiungere nuovi ostacoli burocratici, con effetti devastanti sui tempi e sulla qualità del servizio». Poi un appello diretto all’Amministrazione: «È tempo di smettere di nascondersi dietro le parole e cominciare ad assumersi le proprie responsabilità politiche. L’inclusione non si proclama: si pratica, si finanzia, si rispetta».

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