Ne ha vissute tante iniziative solidali Enzo Zerilli, da quarant’anni in prima linea con l’associazione “Amici del Terzo Mondo” per sostenere le ragioni della pace e della giustizia sociale. Quella tenutasi nei giorni scorsi a Marsala, a sostegno della missione Global Sumud Flotilla ha avuto, probabilmente, un valore diverso dalle altre. Domenica sera, nello spazio esterno del locale “Morsi e Sorsi”, tanti cittadini marsalesi hanno risposto presente all’appello lanciato da Michaela Di Caprio e dalla rete di associazioni più attive sul territorio, per sostenere idealmente l’iniziativa che intende portare nella striscia di Gaza alimenti e generi di conforto alla popolazione palestinese, stremata dall’offensiva militare israeliana e dalla fame.
“E’ stata un’adesione sentita e partecipata, per un’iniziativa partita dal basso – sottolinea Enzo Zerilli -. Abbiamo scelto di non mettere sigle di associazioni, coinvolgendo la città e ci siamo ritrovati per realizzare le barchette con i colori della bandiera palestinese, aderendo alla proposta lanciata da Michaela Di Caprio”. Nel corso della serata, mentre si realizzavano i modellini delle barchette con gli strumenti a disposizione, si è discusso sulla delicata situazione internazionale e l’ex dirigente scolastico Nino Contiliano ha letto una poesia che il compianto Giovanni Lombardo aveva dedicato, diversi anni fa, alla questione palestinese. “Tutto ciò – precisa Zerilli – con l’intento di tenere accesa, anche nella nostra città, l’attenzione su questo tema, sperando di non essere tacciati di antisemitismo, visto che chiunque osi parlare di genocidio ormai viene accusato di essere antisemita”.
Nel corso della serata è stata raccolta anche la considerevole somma di mille euro da donare a sostegno della Global Sumud Flotilla. Sullo sfondo la preoccupazione per le sorti degli equipaggi che hanno iniziato la navigazione verso la Striscia di Gaza dove, com’è noto, Israele ha imposto il blocco navale. In questi giorni, uno dei “falchi” del governo Netanyahu, il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, che ha preannunciato che gli attivisti che tenteranno di forzare il blocco navale saranno trattati come terroristi. “E’ compito della società civile fare da sentinella, visto che a livello politico internazionale non si è fatto nulla per fare finire questo genocidio che da anni viene perpetrato sulla pelle della popolazione palestinese. La nostra è sicuramente una manifestazione simbolica, ma in questo momento c’è bisogno anche di manifestazioni simboliche a difesa delle vita umana, per far capire a chi governa che gli atti di barbarie non vengono compiuti nel nostro nome. Il silenzio è complice di tante ingiustizie perpetrate ogni giorno nel mondo e ognuno, partendo dalla propria comunità, può essere vicino alla Flotilla, al popolo palestinese e a tutti i popoli che soffrono a causa di guerre e ingiustizie, oltre che per riaffermare il principio che un altro mondo è possibile”.