Non sembra finire la lunga lotta tra chi vuole (e pratica) Kitesurf nello Stagnone e chi non vuole che tale disciplina sportiva venga praticata nelle acque della Riserva Naturale. Mercoledì sera, la Capitaneria di Porto di Marsala ha emanato un’ordinanza che autorizza e regola lo svolgimento del Campionato Nazionale di Kitesurf nelle acque della Riserva – antistanti il centro Kitesurf Stagnone Kiteboarding di Birgi Vecchi – previsto dal 4 al 7 luglio. A tal fine, il provvedimento ricorda che per la durata delle gare, in questo specchio d’acqua, le navi ed i natanti in transito o in attività dovranno tenersi a distanza minima di sicurezza non inferiore a 200 metri dagli atleti partecipanti e procedendo a velocità ridotta. Fin qui tutto chiaro se a stabilirlo, richiamando tutte le normative del caso, è la Guardia Costiera. Ma proprio quasi contemporanea, giunge una nota del Circolo Legambiente Marsala-Petrosino che, perentoriamente esordisce: “Il kitesurf nella laguna dello Stagnone non si può fare. Lo dicono il Ministero dell’Ambiente e la Regione Siciliana”.
In particolare si fa riferimento alla la circolare del 29.04.2024, avente ad oggetto lo “svolgimento di eventi turistici, sportivi, musicali e similari con possibili effetti sui siti della rete Natura 2000”, attività non si possono svolgere solo espletando le procedure di Valutazione di Incidenza previste dalla direttiva 92/43 CEE Habitat. Quindi la Regione chiede a comuni, province ed enti gestori delle riserve di valutare gli eventuali danni a flora e fauna. A tal proposito, gli ambientalisti chiedono “… che il Comune di Marsala e l’Ente Gestore della Riserva dello Stagnone, revochino le loro rispettive autorizzazioni rilasciate per lo svolgimento dei campionati di Kitesurf”.
Chiamato in causa, il comparto del Kite – che nella laguna marsalese vanta circa 30 scuole in uno dei posti meta-mondiale di questo sport – ricorda a Legambiente che, anche l’associazione nazionale richiama uno dei provvedimenti-simbolo dell’agenda verde europea per il ripristino del 20% degli ecosistemi terrestri e marini dell’UE. Ma l’Italia ha votato in maniera contraria assieme ad altri 5 paesi. Dal punto di vista giuridico – fanno sapere dal mondo kitesurf locale e non – . in Italia, la circolare non è considerata un atto normativo e quindi è privo di effetti esterni. Al momento quindi, l’unica cosa certa è una: il Campionato di Kitesurf si farà ed è regolare.
Il kitesurf non crea danno all’ambiente, sfrutta vento e mare senza inquinamento. E poi è bello vedere queste vele colorate che navigano nello stagnone altrimenti privo di movimento colorato.
Vivo.lo Stagnone da quando sono nato ovvero da 65 anni e non ho mai visto la laguna e le saline così popolate da volatili ormai stanziali. Sono a dir poco vergognose queste iniziative di questi pseudoambientalisti che cercano di buttare discredito nei confronti di una attività sportiva che oltre ad essere del tutto ecologica sta portando notevoli benefici economici alla comunità. Dico a Legambiente perché non vi occupate dello schifo che c’è sul lungomare sud (leggi colmata etc) perché .non vi occupate dei parchi fotovoltaici che stanno modificando irreparabilmente il territorio, perché non protestate contro il mancato abbattimento degli edifici abusivi costruiti a meno di 250 mt dal mare. WWWW il kite surf abbasso gli pseudo ambientalisti