La Procura di Sciacca ha chiesto il rinvio a giudizio per le cinque persone coinvolte nell’inchiesta su una serie di furti di maioliche per pavimenti prodotte tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 da diverse scuole di ceramica.
Le indagini svolte dai carabinieri della Compagnia di Sciacca, in collaborazione con i militari della Compagnia Carabinieri di Palermo San Lorenzo e della Compagnia Carabinieri di Mazara del Vallo, aveva portato nello scorso mese di maggio all’esecuzione delle ordinanze di misure cautelare nei confronti dei saccensi Vincenzo e Mario Di Benedetto di 73 e 37 anni, padre e figlio, e di Marco Gambino di 36 anni.
Coinvolti anche Giuseppe Mancia 42 anni di Salemi e Giovanni Castrofilippo 56 anni di Palermo. L’accusa è di un’associazione per delinquere specializzata nei furti di maioliche antiche. L’inchiesta aveva preso le mosse dall’arresto a Sambuca di Sicilia di alcuni appartenenti al gruppo criminale, sorpresi, nel febbraio del 2022, mentre rubavano da una villa disabitata numerose maioliche.
Secondo quanto emerso dall’attività investigativa gli esponenti del gruppo individuavano gli obiettivi da colpire – vecchi casolari e abitazioni risalenti al 19° e al 20° secolo – al cui interno si introducevano di giorno per non destare sospetti. Le maioliche venivano divelte dai pavimenti e riposte in apposite cassette di legno, per poi essere prelevate di notte e consegnate a ricettatori di Palermo.
In alcuni casi, erano proprio gli stessi ricettatori a commissionare i furti, indicando la tipologia del disegno e il colore delle maioliche richieste. A supporto delle indagini anche denunce di furti presentate dai proprietari di diverse abitazioni di vecchia costruzione, perlopiù disabitate, ubicate nelle province di Agrigento e Trapani. La prima udienza preliminare è stata fissata per il 14 novembre prossimo davanti il Gup del Tribunale di Sciacca.