Circa 10 mila siciliani si sono ritrovati in piazza Verdi, a Palermo, per la mobilitazione generale proclamata in tutta Italia da Cgil e Uil. Dalla provincia di Trapani sono stati 6 i pullman organizzati (2 da Marsala, 2 da Trapani e 2 da Mazara e Castelvetrano) con numerose auto a seguito.
Un ritorno alla piazza che, per il segretario della Camera del Lavoro di Marsala, Piero Genco, “ha avuto un esito ottimo, con una partecipazione spontanea e sentita”. Previdenza e riforma fiscale, in particolare, sono stati i temi che hanno maggiormente caratterizzato l’attenzione di coloro che hanno partecipato allo sciopero. “I pensionati e i lavoratori che assistiamo – aggiunge Genco – rappresentano quelle fasce della popolazione che non avrà alcun vantaggio da questa riforma fiscale. La partecipazione è stata ampia e spontanea, a testimonianza di un tessuto sociale che sente molto certi temi. Come è stato detto in piazza, o si trova una soluzione o la lotta democratica continuerà”. Per quanto riguarda Marsala, si è registrato circa il 50% di adesioni per quanto riguarda i lavoratori del settore privato e circa il 35% per il pubblico.
Nel corso della giornata si è fatto riferimento anche ad altri temi di particolare emergenza sociale, specialmente nelle regioni meridionali: l’occupazione, lo sviluppo, la questione femminile. Altro aspetto rilevante è quello che riguarda la destinazione dei fondi del PNRR: “La speranza – sottolinea Piero Genco – è che queste somme vengano realmente canalizzate su progetti che possano realmente sostenere lo sviluppo del nostro territorio”. E il pensiero, qui, va naturalmente anche ai recenti dati sulla qualità della vita pubblicati da Il sole 24 ore, che vedono la provincia di Trapani nelle retrovie di questa annuale classifica. Lo sciopero generale ha comunque rappresentato anche un’occasione di riappropriarsi degli spazi pubblici dopo i due anni di restrizioni dovuti all’emergenza epidemiologica: “Per noi – conclude il sindacalista marsalese – è stato fantastico poterlo nuovamente fare, pur nel rispetto delle misure di contenimento previste. Sottolineo, però, che prima della pandemia eravamo spesso andati in piazza in solitudine, perchè, evidentemente, le nostre tematiche non erano condivise. Oggi prendiamo atto che tanti hanno dimostrato di voler parlare e agire, nell’ambito del perimetro democratico. Chiudo con le parole pronunciate da Maurizio Landini: non siamo qui per rompere il giocattolo, ma perchè lavoratori e pensionati possano avere quei benefici che non hanno finora ottenuto”.