Com’è noto, il Museo e il Parco archeologico di Lilibeo fanno parte del Polo regionale di Trapani e Marsala. Il Parco, che si distingue per la sua ubicazione nel centro urbano e la presenza di un importante Museo archeologico al suo interno, comprende l’ampia area demaniale ubicata sul promontorio di Capo Boeo, che ne costituisce il nucleo fondamentale, e diversi siti archeologici distribuiti nel tessuto urbano della città moderna. Il mantenimento dello stato di decoro costituisce motivo di grande impegno, soprattutto nel periodo primaverile-estivo a causa del rapido sviluppo vegetativo della flora spontanea e del pericolo di incendi. Finalmente quest’anno, si è potuto avviare un progetto organico di pulizia del verde nell’ambito di una convenzione tra i Dipartimenti dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e dello Sviluppo Rurale.
I significativi interventi per il controllo della vegetazione sono stati egregiamente condotti dal Servizio XVI per il Territorio di Trapani e hanno riguardato, oltre l’ampia area di Capo Boeo con i suoi monumenti, i siti archeologici urbani (necropoli ellenistico-romana di via del Fante, abitato di via delle Ninfe e necropoli punico-romana di via Struppa) e il complesso monumentale di Santa Maria della Grotta. Inoltre, l’area di scavo delle Fortificazioni NE, resa nuovamente accessibile, il c.d. Muro Salinas e le Insulae II-III sono state oggetto di accurati interventi di pulizia, come pure alcuni tratti delle aree libere dai monumenti che sono state interessate da attività di rilievo grafico e aerofotogrammetrico, condotte dalle Università di Palermo e di Amburgo per la realizzazione di una Carta archeologica di Lilibeo. Nel periodo estivo, la pulizia dalle erbe infestanti dei monumenti dell’area archeologica di Capo Boeo e del giardino storico del Museo è stata garantita anche dall’ottimo lavoro svolto dagli operatori dell’ESA (Ente di Sviluppo Agricolo) Servizio di meccanizzazione di Trapani, nell’ambito di una convenzione con il Dipartimento BB.CC. e I.S., e grazie alla collaborazione del Comune di Marsala, che ha provveduto allo smaltimento dei residui organici e alla pulizia delle aree libere nel periodo primaverile. La fruttuosa sinergia istituzionale ha consentito ai numerosi visitatori di apprezzare i monumenti, come le Insulae dell’antica Lilibeo, la Plateia Aelia (c.d. Decumano massimo), ampi tratti delle Fortificazioni e l’area archeologica adiacente la chiesa di San Giovanni, valorizzati e resi più comprensibili anche dalla recente installazione di nuovi pannelli illustrativi. Lo stato di decoro, oltre a consentire l’ampliamento delle aree fruibili, ha favorito la realizzazione di eventi, in collaborazione con enti e associazioni del territorio, che hanno costituito per un pubblico vasto ed eterogeneo “speciali momenti” per conoscere il Parco di Lilibeo.
La bellezza paesaggista e archeologica del Parco è stata ampiamente apprezzata in occasione di eventi divulgativi, quali visite guidate a tema nelle prime domeniche del mese e manifestazioni culturali. Il Parco ha ospitato, nei mesi estivi, importanti concerti realizzati dall’Ente Luglio Musicale Trapanese (Peppe Servillo & Solis String Quartet e Orchestra sinfonica Siciliana), la performance teatrale di Luana Rondinelli, promossa dall’Associazione Amici del Parco, e la mostra di pannelli di sale, nell’ambito della manifestazione MarSale, organizzata e realizzata dall’Associazione Banca Marsalese della Memoria. Ma l’esito più importante dei lavori di pulizia, condotti dal Servizio XVI di Trapani, è stato la riscoperta del complesso dei Niccolini, una vasta area archeologica con arcosoli e catacombe cristiane adiacente al cimitero, dove l’assenza di pulizia per molti anni aveva prodotto lo sviluppo incontrollato di rovi e di piante di Alianthus altissima (alte fino a 15 m). La fitta vegetazione aveva impedito l’accesso al sito, compromettendo lo stato di conservazione degli arcosoli cristiani, decorati con pitture ad affresco, e del pregevole pavimento musivo.
La realizzazione dei lavori di pulizia dalla vegetazione spontanea, al momento ancora in corso, ha consentito di ripristinare la fruizione del complesso dei Niccolini, per potere anche valutare i necessari interventi conservativi. Tuttavia, ulteriori finanziamenti saranno necessari per completare i lavori con lo sgombro dalla vegetazione nella limitrofa latomia “della Conceria”, dove ricadono ipogei e arcosoli cristiani, al momento ancora inaccessibili. L’attuale intervento rappresenta dunque solo un primo passo per la valorizzazione delle latomie marsalesi, di cui fa parte integrante il complesso monumentale di Santa Maria della Grotta, che per bellezza e suggestione sono seconde in Sicilia solo a quelle siracusane. L’importanza storica, archeologica e paesaggistica delle latomie, che racchiudono tutte le fasi della storia della nostra città, dal periodo punico a quello medioevale, merita senz’altro un’ampia opera di risanamento, messa in sicurezza e restauro con specifici progetti. L’area dei Niccolini a breve potrà essere aperta al pubblico in occasione di eventi e visite guidate, finalizzate a far conoscere ed apprezzare le importanti testimonianze dell’arte funeraria cristiana ivi conservate, uniche nel loro genere.