La crisi idrica che sta colpendo il territorio trapanese continua a generare tensioni politiche e istituzionali. Mentre la Regione Siciliana rivendica di aver superato la fase più acuta dell’emergenza e di essere pronta a investire su interventi strutturali, il Partito Democratico denuncia una gestione “improvvisata” e “potenzialmente dannosa” per Comuni e cittadini.
Sammartino: “Emergenza superata, ora interventi strutturali”
A Palazzo d’Orléans si è svolto un lungo incontro tra il vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura Luca Sammartino e i sindaci dell’ATI di Trapani. Il confronto, convocato per analizzare la carenza di risorse idriche nella diga Garcia, ha portato il governo regionale a rivendicare la bontà delle misure adottate. “La Regione ha fatto tutto ciò che era in suo potere per tamponare e risolvere nel più breve tempo possibile la crisi – ha dichiarato Sammartino -. Il collegamento tra la diga Arancio e la diga Garcia sarà pronto già nei prossimi 30 giorni” e consentirà un trasferimento rapido di risorse idriche tra i due invasi. Il dirigente della Protezione civile regionale Salvo Cocina ha evidenziato il lavoro svolto sul campo: l’invio delle autobotti ai Comuni che ne hanno fatto richiesta, il completamento del collegamento tra gli acquedotti Bresciana e Montescuro, l’entrata a regime del dissalatore di Trapani e l’attivazione del Pozzo Staglio. Sammartino ha inoltre assicurato ai sindaci un nuovo incontro entro una settimana e ha chiesto all’ATI un documento sui progetti cantierabili da inserire nei prossimi atti di programmazione.
La polemica: Safina (PD) attacca la norma approvata in finanziaria
Ben diversa la valutazione del deputato regionale del PD Dario Safina, che definisce l’articolo 16 della legge di stabilità “un atto politicamente irresponsabile”. Secondo la norma, la Regione anticiperebbe 18 milioni di euro a Siciliacque per conto dei Comuni ex EAS, ma questi ultimi dovrebbero poi restituire l’intera somma nei prossimi dieci anni attraverso bollette ai cittadini. Una soluzione che Safina giudica impraticabile: “I Comuni non sono nelle condizioni giuridiche di emettere bollette. Lo dicono le sentenze della Corte costituzionale e dei TAR: non sono gestori del servizio idrico integrato e non possono bollettare, punto”. Safina teme che la norma generi un’ondata di ricorsi e paralizzi i bilanci comunali, costringendo a classificare come crediti di dubbia esigibilità somme che probabilmente non verranno riscosse. Il risultato, secondo il parlamentare, sarebbe devastante: “I cittadini pagheranno due volte: con la bolletta e con il taglio dei servizi essenziali”. Il PD chiedeva che i costi restassero a carico della Regione, indicata dalle sentenze come gestore transitorio fino all’attivazione dei gestori unici (ATI). “La maggioranza – afferma Safina – ha scelto di ignorare il quadro normativo”.
L’errore di conteggio sulla capacità della diga Garcia
A complicare ulteriormente la situazione ci sarebbe un errore di stima del Consorzio di bonifica relativo alla quantità di acqua presente nella diga Garcia. Secondo quanto ricostruito da ilfattoquotidiano.it, il Consorzio avrebbe valutato la disponibilità in circa 2 milioni di metri cubi, autorizzando così prelievi irrigui che hanno accelerato il prosciugamento dell’invaso. La realtà sarebbe invece stata molto diversa, portando l’acquedotto Montescuro – che serve una ventina di Comuni – a una condizione di quasi totale insufficienza. La situazione è diventata critica al punto che Trapani e altri centri hanno subito già diversi giorni di interruzioni idriche, in attesa dell’aggancio alle reti alternative.
Sul Consorzio anche il peso dell’inchiesta Cuffaro
Il nome del Consorzio di bonifica è tornato al centro dell’attenzione anche per una vicenda giudiziaria che coinvolge il direttore generale Gigi Tomasino, destinatario – secondo quanto riportato dalla stampa – di una richiesta di arresti domiciliari nell’ambito di un’indagine della Procura di Palermo. L’indagine ipotizza che Tomasino abbia condizionato procedure di affidamento di lavori pubblici tramite “collusioni e accordi occulti” insieme a Totò Cuffaro e all’imprenditore Alessandro Vetro. Vetro avrebbe consegnato, secondo l’ipotesi accusatoria, una tangente destinata all’ex presidente della Regione, che l’avrebbe poi girata a Tomasino. Il dirigente, interrogato, ha negato ogni addebito. Sarà la gip a decidere nei prossimi giorni sulla richiesta della Procura.
Soluzioni tampone in attesa delle piogge e dei lavori strutturali
Nel frattempo, per garantire la distribuzione dell’acqua nei Comuni più colpiti, è stato finalmente completato l’aggancio alla rete Enel per il dissalatore, che però non è sufficiente a coprire il fabbisogno del territorio. Il sistema, per ora, si basa su un mix di fonti: dissalatore, acquedotti e bilanciamento tra diga Garcia e condotta Bresciana. La Regione mostra ottimismo e insiste sul percorso di progettazione strutturale; il PD denuncia una gestione che rischia di aggravare i problemi invece di risolverli. La crisi idrica nel trapanese, dunque, non è solo un’emergenza ambientale, ma un caso che intreccia questioni tecniche, politiche, normative e giudiziarie — e che continuerà a far discutere ancora a lungo.
L’incontro tra i sindaci
Nell’incontro tenutosi ieri tra i sindaci della provincia di Trapani e il governo regionale, presieduto dal vicepresidente Luca Sammartino, è emersa la gravità della crisi provocata dal prosciugamento dell’invaso Garcia. La Regione ha garantito la realizzazione, entro tre settimane, dell’interconnessione tra il lago Arancio e il Garcia per superare l’emergenza che i Comuni stanno gestendo con Protezione civile e propri apparati. I sindaci hanno apprezzato l’apertura al confronto e hanno presentato un documento che richiama le cause della crisi, legate agli imprudenti prelievi irrigui estivi, chiedendo: sospensione immediata dei prelievi agricoli; istituzione di una commissione d’inchiesta; avvio di due nuovi dissalatori da 96 l/s ciascuno; stanziamento in finanziaria di 30 milioni per i contatori nei Comuni ex EAS; almeno 40 milioni dell’Azione 2.5.1 per reti, misuratori e depurazione; fondi immediati per interconnettere il sistema Montescuro Ovest con quello palermitano; verifica dello stato del sistema Sovrambito di Siciliacque; eliminazione della norma sui trattenimenti ai Comuni ex EAS. Il documento è stato firmato da tutti i sindaci e dall’ATI. Sammartino ha assicurato disponibilità e un nuovo incontro la prossima settimana. Cocina ha confermato il supporto delle autobotti, mentre ATI Trapani ha redistribuito 50 l/s dal sistema Bresciana e avviato il collegamento dei pozzi Inici.