“Note per la pace” al Liceo Ruggieri di Marsala. Studenti, docenti e famiglie insieme per dire sì alla vita

redazione

“Note per la pace” al Liceo Ruggieri di Marsala. Studenti, docenti e famiglie insieme per dire sì alla vita

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lunedì 20 Ottobre 2025 - 16:07

Nelle parole del saluto introduttivo della dirigente Fiorella Florio il senso della manifestazione “Note per la pace: tacciano le bombe, risuoni l’armonia”, svoltasi venerdì al Liceo Scientifico “P. Ruggieri” di Marsala. La dirigente, infatti, facendo riferimento anche a tutte le manifestazioni di questi giorni nei vari luoghi della penisola, ha sottolineato l’importanza della pace in quanto la guerra, oggi combattuta in più di cinquanta luoghi del globo terracqueo, rappresenta la peggiore forma di mancato rispetto dei diritti e della dignità umana. Ha chiesto quindi a tutti di alzarsi ed è stato fatto un minuto di silenzio per tutte le vittime delle guerre e delle ingiustizie.

“Questo non vuole essere un concerto, ma un incontro, in cui tutto il Liceo Ruggieri vuole esprimere il forte desiderio di pace in un momento storico così turbato da conflitti disumani. Tutto il Liceo unito in una condivisione unanime per un mondo in cui tutti possiamo avere il coraggio e la forza di dire no alla guerra, sì alla vita”, le ha fatto eco Sara, la studentessa che ha presentato la manifestazione con il professore Francesco Messina.

Sui gradoni dell’anfiteatro della scuola e sul tatami posto nella cavea si sono avvicendate note, voci, canti, parole, esercizi di ginnastica artistica a corpo libero e balli in cui docenti, studenti, ex studenti e genitori, con i più disparati livelli di competenze musicali, si sono messi in gioco con umiltà uniti sotto il denominatore comune di “esserci” insieme per la pace.

In una splendida mattinata d’ottobre piena di sole, dai violini alla batteria, dal violoncello al cajon passando per le chitarre e il pianoforte elettrico, le note di Gigi D’Agostino, di John Lennon, di Ennio Morricone, di Marco Bilardello, di Richard Galliano, di Ludovico Einaudi, di Gregorio Caimi, di Ligabue-Jovanotti-Piero Pelù, di Astor Piazzolla, di Fabrizio De Andrè, di Francesco De Gregori, dei Cranberries, e degli USA FOR AFRICA di “We are the world”, intersecate dalle parole di Gandhi e di Wislawa Szymborska e dall’armonia coreografica espressa dai ragazzi, hanno elevato all’unisono un’unica voce a sottolineare la bellezza della vita contro l’orrore della morte inferta per ottusa prevaricazione reciproca.

“In un’epoca in cui sembra che la politica debba essere interdetta dalle aule scolastiche – aggiunge la dirigente – è invece particolarmente importante che gli adolescenti comincino ad avere la percezione e sentire la responsabilità della politica propriamente detta, a partire dalla scuola. L’uomo è per sua stessa natura πολιτικὸν ζῷον, “animale politico”, perché vive nella πόλις, nella città, che ai tempi degli antichi greci era intesa come città-stato. Il termine italiano “idiota”, inoltre, viene da ἰδιώτης, che nell’antica Grecia significava “privato cittadino, persona che si occupa solo dei propri affari”, e per estensione “incompetente, inesperto”. Ecco, una scuola che, non dimentichiamolo, tra le materie ha “cittadinanza e costituzione” deve motivare i propri studenti affinché non siano “idioti”, affinché guardino oltre i loro interessi personali e per questo è necessario che leggano, si informino, a scuola ma ancora e di più autonomamente, che ascoltino fonti molteplici, conoscano, approfondiscano, riflettano su quello che accade in loro prossimità ma anche in luoghi lontani: dobbiamo sempre auspicare che studino e dal pluralismo delle informazioni consolidino autonomamente poi un pensiero critico consapevole e personale”.

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