Sole, Mare e un tocco di Vanity: cronache (molto serie) di una tintarella alle Egadi

Carmela Barbara

Sole, Mare e un tocco di Vanity: cronache (molto serie) di una tintarella alle Egadi

Condividi su:

domenica 15 Giugno 2025 - 06:35

C’è un momento, preciso, in cui capisci di essere arrivato davvero alle Egadi. Non è quando scendi dal traghetto con ancora il salmastro incollato alle ciglia, né quando ti viene servito il primo aperitivo con vista sul blu. È quando il sole comincia a scaldarti la pelle in quel modo particolare, gentile ma deciso, come se dicesse: “Adesso sei mio”.

E lì capisci che prendere il sole, alle Egadi, non è una semplice attività da vacanza. È un’arte. Una faccenda seria. Un rituale fatto di orari, location, protezioni solari, occhiali da sole e costumi attentamente selezionati. E soprattutto, è una questione di stile.

Favignana: dove il sole è moda e la moda è sole

Favignana è un’isola che non si accontenta. È bella, e lo sa. Cala Rossa non è solo una baia: è una passerella scolpita nella roccia, dove ogni telo steso sembra un set fotografico e ogni ombrellone un’installazione artistica. E lì, sotto il sole del mattino che sa di limoni e salsedine, si prende il sole come si sfila: con postura e intenzione.

Le regole? Chi arriva alle 11 è già in ritardo. I fedelissimi dell’abbronzatura si piazzano dalle 8:30, con protezione 30 e cappello in paglia XXL, quello che lancia ombre teatrali sul viso. Lui indossa boxer color carta da zucchero, lei un cut-out monospalla color corallo che pare scelto apposta per intonarsi con le rocce. Ai piedi? Nulla. E negli occhi? Occhiali oversize con lenti a specchio rosa pesca. D’altronde, Favignana è così: la moda la fa il sole stesso, basta saperlo ascoltare.

Levanzo: il sole intimo, per pochi intenditori

A Levanzo il tempo si ferma, ma l’abbronzatura continua. Qui il sole è più discreto, più poetico. Cala Minnola accoglie pochi coraggiosi che affrontano sentieri sterrati con lo zaino in spalla e l’asciugamano arrotolato come una bandiera di pace.

Ci si stende su scogli tiepidi con un libro di Camilleri e la crema solare a portata di mano. Nessuna corsa all’abbronzatura, solo il piacere di lasciarsi baciare piano, tra una nuotata silenziosa e un pisolino all’ombra di un pino. Il look è essenziale ma curato: costume intero con stampe botaniche, pareo color sabbia, cappello da pescatore rivisitato in versione chic e occhiali rotondi che fanno molto intellettuale in ferie.

I pochi che si vedono in barca attraccare al largo sembrano usciti da un documentario: camicie bianche svolazzanti, sandali di cuoio e uno zaino in juta pieno di frutta. Non esibiscono, suggeriscono. E il sole li adora.

Marettimo: il sole selvaggio che non fa sconti

A Marettimo non si va a prendere il sole. Si va a meritarselo. Ci si sveglia presto, si infilano scarpe da trekking leggere, e si parte verso calette dal nome misterioso, da raggiungere dopo mezz’ora buona di silenzio e polvere. Quando finalmente si arriva, ci si spoglia come dopo un pellegrinaggio: si stende il telo (spesso sopra un sasso storto) e si guarda il mare. Che è ovunque.

Qui il sole è potente, autentico, quasi rude. Ma chi viene a Marettimo non cerca la foto perfetta. Cerca l’esperienza. E magari la racconta su Instagram solo una volta tornato a casa.

Il costume? Bikini sportivo ma sexy, con cuciture rinforzate per resistere alle immersioni. I ragazzi osano con boxer a righe verticali in stile marina retrò, ma abbinano camicie da esploratore e cappelli con cordino, perché l’estetica Indiana Jones-chic è ufficialmente tornata. E la maschera da snorkeling è d’obbligo, anche se rovina un po’ l’abbronzatura: qui il vero spettacolo è sott’acqua.

E in barca? Il sole si fa vip

Muoversi tra un’isola e l’altra in barca è come passare da una sfilata all’altra nella settimana della moda. C’è chi si spalma la protezione con cura chirurgica, chi si mette in posa al timone anche se non sa cosa sia una virata, chi scatta selfie e chi legge Moravia fingendo distrazione.

Il mood? Caftani leggeri, camicie sbottonate fino all’ombelico (per lui e per lei), occhiali da sole con laccetto (sì, sono tornati, e sono un must), costumi tono su tono col cielo. Niente ciabatte, solo piedi nudi e unghie curate. E una playlist chill in sottofondo, per creare la colonna sonora del proprio film estivo.

Morale della favola: non è solo sole

Alle Egadi si prende il sole con metodo ma anche con spirito. Non si tratta solo di abbronzarsi, ma di vivere il tempo lento, l’aria salata e il vento tra i capelli come se fosse l’unica cosa che conta davvero. E alla fine, il souvenir più bello non sarà la pelle dorata, ma quella sensazione leggera di essersi messi in pausa, almeno per un po’, nel punto più solare del Mediterraneo.

Le Egadi non si attraversano. Si indossano.

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta