Le cliniche Visodent, una rete di sette centri odontoiatrici operanti in tutta la Sicilia, tra cui uno anche a Trapani, hanno improvvisamente cessato l’attività, lasciando centinaia di pazienti senza cure, con trattamenti odontoiatrici interrotti o mai iniziati, nonostante fossero già stati pagati – in molti casi tramite finanziamenti ancora attivi. A seguito della chiusura, la Commissione Albo Odontoiatri (CAO) dell’Ordine dei Medici della Provincia di Trapani, presieduta da Vito Sanci, ha espresso la propria solidarietà a tutti i pazienti coinvolti, vittime di disagi tanto clinici quanto economici: “La vicenda Visodent – dichiara il dottor Sanci – impone una riflessione seria sull’importanza di affidarsi a professionisti qualificati e riconosciuti, evitando di scegliere il proprio curante sulla base di offerte economiche apparentemente vantaggiose”. Il presidente della CAO sottolinea inoltre come, nel caso di Visodent, la gestione dei centri non fosse in mano a odontoiatri, bensì a società di capitali, una situazione che troppo spesso riduce il paziente a un semplice “cliente”, subordinando la salute a logiche di profitto.
Chi ne farà le spese: pazienti ma anche professionisti
Oltre ai pazienti, anche numerosi professionisti sanitari sono stati colpiti duramente: molti odontoiatri e operatori non sono stati retribuiti per le prestazioni già effettuate, mentre il personale è rimasto senza lavoro da un giorno all’altro. “Questa vicenda rappresenta un duro colpo per la professione odontoiatrica – prosegue Sanci – ed è un segnale d’allarme. È fondamentale riaffermare i principi di qualità, responsabilità ed equità, e garantire cure appropriate, al giusto prezzo, da parte di professionisti seri e riconosciuti”. Nel frattempo, Adiconsum Palermo Trapani, attraverso il suo responsabile Antonio Rocco, ha avviato un’importante azione di tutela a favore dei pazienti coinvolti. “Molti di loro – spiega Rocco – avevano sottoscritto finanziamenti specifici per cure mai ricevute o solo parzialmente erogate, e si trovano oggi a dover continuare a pagare rate per un servizio non completato”. “Adiconsum si sta muovendo per chiedere la sospensione dei finanziamenti e la restituzione delle somme versate – afferma l’avvocato Nicolò Giardina, consulente dell’associazione –. In questi casi, essendo il contratto di finanziamento legato a quello per il servizio odontoiatrico, se quest’ultimo viene meno, il consumatore ha diritto alla risoluzione del contratto di credito”.
È stata attivata una campagna informativa sui social per aiutare i pazienti a comprendere i propri diritti e le possibili azioni da intraprendere. “Invitiamo tutti i pazienti danneggiati a recarsi presso le sedi Adiconsum di Palermo e Trapani – conclude Rocco – per ricevere assistenza e ottenere la giusta tutela”.