Il patrimonio edilizio italiano riflette condizioni geografiche, disponibilità di risorse e conoscenze tecniche sviluppate in un arco temporale molto ampio. Analizzare i materiali impiegati nelle costruzioni presenti nella penisola consente di capire perché gli edifici si presentano in un certo modo, quali prestazioni forniscono e come possano essere mantenuti con criteri attuali di efficienza energetica e sostenibilità.
Mattoni e cocciopesto
L’argilla, presente in gran parte della penisola, una volta sagomata e cotta, diventa mattone, un elemento modulare, relativamente leggero e dotato di buona resistenza alla compressione. I laterizi frantumati danno origine al cocciopesto, impasto di calce, acqua e polvere ceramica ottenuta da mattoni, coppi o tegole.
La reazione tra calce e componente laterizia conferisce al composto ottime proprietà idrauliche, quindi indurimento in ambiente umido e significativa resistenza alla penetrazione dell’acqua.
L’intonaco cocciopesto è traspirante e si posa con facilità. Sono frequenti due tonalità: rosa e giallo, determinate dal tipo di laterizio impiegato. Dopo la stesura non occorre finitura pittorica, un fattore che riduce tempi e costi di cantiere.
Per queste ragioni il materiale viene scelto ancora in operazioni di restauro e in interventi di bioedilizia in cui è necessario mantenere compatibilità con supporti storici e al tempo stesso favorire un adeguato scambio di umidità con l’ambiente.
Le pietre naturali: travertino, peperino, tufo
La varietà geologica italiana ha messo a disposizione materiali con caratteristiche fisico-meccaniche differenti. Il travertino laziale, per esempio, poroso ma resistente, è adatto a elementi portanti e rivestimenti di grande formato.
Il peperino, di origine vulcanica e più compatto, sostiene murature soggette a evidenti sbalzi termici. Il tufo, a densità ridotta, facilita la realizzazione di blocchi di grandi dimensioni.
Alcune lavorazioni, come il taglio in cava, la squadratura e la posa a secco con giunti di calce hanno permesso di sfruttare le prestazioni di ciascuna pietra e, allo stesso tempo, di limitare i cedimenti grazie alla capacità dell’insieme murario di assestarsi senza fratture significative. Questo metodo costituisce un riferimento per gli attuali studi sul comportamento antisismico delle strutture in muratura.
I materiali contemporanei compatibili con il patrimonio
Le attuali esigenze di comfort termico e di riduzione dei consumi energetici hanno riportato in primo piano leganti minerali associati a fibre naturali. Malte di calce, pannelli isolanti in sughero, composti particolari si integrano perfettamente con le murature storiche senza creare delle barriere al vapore.
In interventi su edifici vincolati, queste soluzioni possono essere combinate con cocciopesto o malte pozzolaniche per migliorare la gestione dell’umidità e limitare i ponti termici. L’obiettivo consiste nel mantenere le caratteristiche materiche, ma allo stesso tempo anche nel rispettare le peculiarità meccaniche originali e nel garantire condizioni igienico-sanitarie adeguate agli utenti.
La sostenibilità dei materiali
La valutazione della sostenibilità nel settore edilizio prende in considerazione l’intero ciclo di vita del materiale, dalla fase di estrazione o raccolta alla dismissione. I mattoni in laterizio e cocciopesto, prodotti con argilla locale e sottoprodotti da demolizione, presentano un contenuto energetico incorporato contenuto e possono essere riciclati come inerte a fine servizio.
Le pietre naturali richiedono energie di lavorazione inferiori rispetto ai conglomerati sintetici; inoltre, l’elevata durabilità riduce i consumi legati a sostituzioni frequenti.
Gli isolanti basati su materiali naturali derivano da processi a bassa temperatura e offrono possibilità di compostaggio, riducendo la presenza di rifiuti in discarica.
Inoltre, l’adozione di schemi di certificazione ambientale e l’analisi del costo lungo l’intero ciclo di vita permettono di confrontare soluzioni alternative su basi quantitative, orientando il progetto verso opportunità in grado di bilanciare prestazioni, costi di gestione e ricadute dal punto di vista ambientale.
Con l’utilizzo di questi materiali, si assicura continuità al patrimonio edilizio nazionale, con la limitazione dei consumi di risorse e con la possibilità di preservare le caratteristiche costruttive che lo rendono a tutti gli effetti riconoscibile.