Gli ‘archi e le frecce’ di Francesco Baccini ‘in fuga’ scaldano il Teatro Impero di Marsala

redazione

Gli ‘archi e le frecce’ di Francesco Baccini ‘in fuga’ scaldano il Teatro Impero di Marsala

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lunedì 13 Gennaio 2025 - 10:46

Il concerto di Francesco Baccini al Teatro Impero di Marsala, inserito nella rassegna “Lo Stagnone… scene di uno spettacolo” organizzata dalla Compagnia Sipario di Vito Scarpitta, si è rivelato una serata di rara intensità emotiva. Baccini si presenta col nuovo progetto che vede diversi brani che lo hanno reso famoso al grande pubblico in una nuova veste, arricchiti dagli archi delle Alter Echo Stringer Quartet e dalle chitarre di Michele Cusato che conferiscono un’intensità ancora più intima alle canzoni di ‘Baccio’, cantautore genovese doc che in oltre due ore di concerto si è speso non solo in canzoni, in interpretazioni al microfono con il suo immancabile cilindro rosso, o sul pianoforte che lo è ‘il suo forte’, ma persino in aneddoti di vita, anche privata, nei momenti vissuti con Fabrizio De Andrè che ha omaggiato più volte sia nello storico duetto “Genova Blues” sia in brani come “La ballata dell’amore cieco” o nel finale emozionante di “Creuza de mä”, fino alla chicca del vino di troppo sotto la cui ebbrezza è nata “Sotto questo sole” assieme ai Ladri di Biciclette di Paolo Belli; per poi passare alla scoperta di avere un figlio due anni e mezzo dopo la sua nascita e da cui prende spunto un gioiellino come “Shrek Alleluia” che altro non è che l’Hallelujah di Cohen su un testo in italiano che il compositore canadese fu ben lieto di concedere. E non potevano mancare le stoccate ai discografici che non sempre puntano alla qualità artistica.

Un percorso sonoro che ha attraversato “Fotomodelle”, “Le donne di Modena”, “Ho voglia di innamorarmi”, “Mani di forbice”, le perle meno note “Una notte di neve” e “Navigante di te”, il ricordo di Pantani nel brano “In fuga”. Atteso l’omaggio al compaesano Luigi Tenco in un breve medley tra “Vedrai, vedrai” e “Mi sono innamorato di te” che hanno evidenziato quella straordinaria sintonia artistica e umana che legava i due cantautori, tanto simili nelle loro fragilità e nei loro sogni oltre che in alcuni tratti del viso. Non è un caso che Baccini abbia ricevuto la Targa Tenco per il suo album “Baccini canta Tenco“.

Il cantautore genoano doc ha dimostrato che negli anni la sua performance live – a 64 anni che però sembrano 40, come dice lui stesso – resta intatta nella caratteristica che lo ha consacrato nel mondo della musica d’autore nel 1989 con il disco ‘Cartoons’, ovvero l’abilità sui tasti ‘ebony and ivory’, nella vocalità espressiva che si contrappone a testi sempre ironici e taglienti. Sarà pure un ‘equilibrista’ come lo siamo tutti noi nella vita, ma non lo sarà mai nella musica seppur in un contesto, quello italiano, in cui è cambiato radicalmente il modo di farla e di fruirla. Perchè abbiamo bisogno di talenti come Francesco Baccini, anzi, di più “Baccini a colori”.

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