“Uno dei perni intorno al quale ha ruotato l’intero periodo di clandestinità di Matteo Messina Denaro già a partitre dagli anni Novanta”. E’ stata definita così dai pm di Palemo, Laura Bonafede, l’insegnante 57enne, figlia del mafioso Leonardo e moglie di altro boss, Salvatore Gentile, che durante la latitanza di Matteo Messina Denaro intratteneva una relazione con lui. Da qui la condanna a 11 anni e 4 mesi di carcere inflitta dal gup Paolo Magro nel corso del rito abbreviato. I pm avevano chiesto 15 anni di carcere per associazione mafiosa.
La maestra dovrà anche risarcire le parti civili, ovvero i Comuni di Castelvetrano e Campobello di Mazara con 25 mila euro ciascuno, il ministero dell’Istruzione e la Regione con 10 mila euro ciascuno, il Centro Pio La Torre (rappresentato dall’avvocato Ettore Barcellona), l’Associazione Caponnetto, l’associazione Antiracket e antiusura di Trapani e Codici con 3 mila euro a testa.