ONG, a Trapani è battaglia politica sulla cittadinanza onoraria. Le tesi a confronto

Carmela Barbara

ONG, a Trapani è battaglia politica sulla cittadinanza onoraria. Le tesi a confronto

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mercoledì 25 Settembre 2024 - 07:00

La decisione dell’amministrazione comunale di Trapani di concedere la cittadinanza onoraria agli equipaggi delle Ong Jugend Rettet, Save The Children e Medici Senza Frontiere continua a sollevare polemiche a livello locale e nazionale. Il riconoscimento, approvato con una delibera di giunta il 24 giugno scorso, vuole rendere omaggio ai volontari delle organizzazioni che operano nel Mediterraneo centrale, scagionati da accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e collaborazione con i trafficanti di esseri umani. Le accuse, che avevano portato a un’indagine lunga sette anni, si sono concluse con una sentenza di non luogo a procedere, su richiesta della Procura di Trapani, sancendo l’innocenza degli equipaggi coinvolti. Tuttavia, il riconoscimento da parte della giunta guidata dal sindaco Giacomo Tranchida ha suscitato forti reazioni. Da un lato, l’amministrazione trapanese sostiene di voler sottolineare il valore umanitario di queste attività di soccorso. Dall’altro, Fratelli d’Italia e la Lega accusano la giunta di strumentalizzare la vicenda per guadagnare visibilità politica.

Questo clima già teso si intreccia con il processo in corso a Palermo contro il leader della Lega, Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per aver bloccato lo sbarco della nave Open Arms nell’agosto del 2019. La Procura ha chiesto sei anni di carcere per Salvini, con l’arringa della difesa prevista per il 18 ottobre. La cittadinanza onoraria agli equipaggi delle Ong sarà discussa dal Consiglio comunale il giorno dopo la chiusura del processo, con tempistiche che non sono passate inosservate e che hanno alimentato ulteriormente le critiche da parte della destra. Mentre si attende la sentenza di primo grado, si è accesa una campagna d’odio sui social media contro i tre pubblici ministeri impegnati nel processo: Marzia Sabella, Gery Ferrara e Giorgia Righi. A Trapani, intanto, la nave Mare Jonio – gestita da Mediterranea Saving Humans, parte civile nel processo contro Salvini – è ancora ferma al porto sotto sequestro amministrativo, dopo quattro ispezioni, l’ultima definita “occasionale”. In parallelo al procedimento penale, i legali delle Ong coinvolte hanno avanzato una richiesta di risarcimento danni per i loro assistiti, puntando a oltre un milione di euro. Secondo gli avvocati, il ritardo nello sbarco e le condizioni di attesa a bordo delle navi hanno causato gravi sofferenze ai migranti e al personale, giustificando una compensazione economica per il danno subito.

ONG cittadini onorari, le diverse tesi a confronto

Con un processo così controverso e una decisione politica che divide l’opinione pubblica, la questione della cittadinanza onoraria e delle operazioni di soccorso in mare continua a spingere la Sicilia al centro di un dibattito infuocato, tra sostegno umanitario e conflitti politici. “Il tema centrale – spiega la capogruppo del Partito democratico in Consiglio comunale a Trapani, Marzia Patti – è che, dopo sette anni di ingiusto processo, quest’amministrazione vuole fermamente riconoscere che i membri dell’equipaggio delle ONG, inopinatamente tacciati come “I taxi del mare”, rappresentano con il loro vissuto, un esempio per il nostro Paese, per le generazioni presenti e future. Salvare vite in mare non è e non può essere considerato un reato. Va precisato che la nave ‘Iuventa’ ha salvato oltre 14.000 persone, sotto il coordinamento e nel quadro di operazioni gestite dalle autorità italiane. Parliamo di uomini, donne e bambini che scappano dalla guerra, da una realtà che possiamo immaginare solo nei nostri incubi e che affrontano il Mediterraneo – accettando il rischio di morire – pur di trovare un futuro migliore, guidati dalla disperazione e da un sogno. Mi chiedo come si possa condannare l’azione di chi, medici, volontari, militari, salva le vite in mare. Le immagini del cadavere del bambino su quella spiaggia sono ancora nitide nella mia mente. E mentre la gente muore, si respira un clima d’odio che mi spaventa, da giovane, oltre che da dirigente del Partito Democratico. Mi spaventa questo sapore “nostalgico” che sento nell’aria, che leggo sui giornali, che vedo nelle azioni e nelle manifestazioni altrui e che sfociano, come d’ultimo, in minacce verso la magistratura. Questi attacchi colpiscono l’intero sistema costituzionale e mettono a repentaglio i diritti dei cittadini e la stessa convivenza civile in uno Stato democratico. Il nostro ruolo istituzionale impone una chiara presa di posizione a sostegno della democrazia, a difesa della Costituzione e, soprattutto, dei diritti umani. Quanto sta accadendo in queste ore impone una seria riflessione. La vita delle persone non può essere piegata per fini politici o mera propaganda a suon di un “Dobbiamo mobilitarci” del Ministro Salvini, oggi imputato, o di qualche Senatore o Onorevole di Fratelli d’Italia che, finanche da Trapani, hanno strumentalizzato il tema per scopi meramente elettorali”.

La proposta di cittadinanza onoraria agli equipaggi delle ONG – ribatte il capo dell’opposizione in Consiglio, Maurizio Miceli – è strumentale al sindaco Tranchida per proseguire un percorso di accreditamento col centrosinistra, PD in primis, per cercare candidature a Palermo o a Roma. Notoriamente il sindaco di Trapani è un soggetto isolato, lui dice che non ha pa-drini né padroni, ma ha ambizioni che gli impongono di inghiottire bocconi amari pur di arrivare al risultato o fare strategie le più esasperate per vincere, le dieci liste con chissà quante cambiali da spartire, su tutte quelle previste dal Manuale Cencelli per tenere fede agli accordi con tutte le liste, l’ingresso della Garuccio nella sua maggioranza dopo anni di denunce reciproche, le nomine in ATM, a farla da pa-drone il Pd anche con le correnti a lui più ostili, vedasi ad esempio la Montanti all’Atm, sua acerrima avversaria. La cittadinanza onoraria allora diventa solo un pretesto per dire alla Schlein che, al contrario di qualche anno fa quando ad encomiarlo era Salvini perché prendeva posizione contro lo sbarco di immigrati in periodo Covid, esiste un sindaco di sini-stra a Trapani che porta avanti le battaglie di sinistra, pur avendo vinto con una maggioranza eterogenea. Fratelli d’Italia non condivide il conferimento di questa cittadinanza alle ONG ma, ad ogni modo, il fatto che vicende intersecate con esiti drammatici quali le morti a causa di questa tratta del Mediterraneo curata da scafisti criminali sia utilizzata co-me combustibile per la propria carriera, francamente, lo trovo alquanto disdicevole. Pensare alle ONG, che sono organizzazioni sovvenzionate da privati, che ammettono chiaramente di avere tra i loro scopi, più dei fini umanitari, quello di influenzare le politiche migratorie di uno Stato sovrano come l’Italia, piuttosto che al la-voro encomiabile della Guardia Costiera che soltanto del 2023 ha salvato 100 mila vite la dice tutta sull’opportunità di questa iniziativa. Il Sindaco di una città deve pensare all’amministrazione del territorio, ordinaria e straordinaria, questi temi possono certamente essere oggetto di dibattito ma sarebbe più conferente si tenesse in altre sede istituzionali, come il Parlamento, e inoltre una cittadinanza onoraria votata a maggioranza ne svilisce il senso, quando al contrario si dovrebbe cercare la massima condivisione”.

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