Marsala è una città balneare e come tale bisognerebbe trattarla. Se c’è una cosa che in estate ‘funziona’ in una città costiera, sono proprio le spiagge e i servizi che devono essere forniti sia nei lidi sia nelle porzioni di arenile libero. I principali sono 4: cestini per i rifiuti, pulizia in anticipo e durante la stagione estiva, assenza di barriere architettoniche per consentire l’accesso al mare ai disabili, la vigilanza e il soccorso. Le recenti morti in mare avvenute a Marsala – per il vero tre per malore e uno per annegamento – oltre ai vari salvataggi operati, impongono una riflessione sull’aspetto del servizio reso dai bagnini. In città la Cooperativa “La Valle Verde” da anni si aggiudica la gara di appalto indetta dal Comune per la vigilanza delle spiagge libere. Come ci aveva detto l’assessore Giacomo Tumbarello per avviare il soccorso-spiagge bisognava attendere il contributo richiesto dalla Regione così come avvenuto.
Ma veniamo al monitoraggio del litorale lilybetano, come ci spiega l’assistente bagnante de “La Valle Verde”, Vincenzo Fici, con tanti anni di esperienza all’Escondido: “Attualmente sono 12 gli assistenti: 4 a San Teodoro, con turni di 2 assistenti dalle 9 alle 14 e di altri due dalle 14 alle 19, i primi non lasciano la postazione se prima non arrivano i secondi. In zona Escondido c’è una postazione con 4 operatori e poi la terza e ultima al cosiddetto Villaggio Olimpia, dove ci sono 4 assistenti bagnanti tra la fine dello Zelig e l’inizio della Playa Blanca”. Quindi 12 bagnini per tre postazioni e un litorale molto, molto vasto. Ci si chiede se bastano e se si riesce a coprire tutta la costa balneabile. A rispondere è proprio Fici: “Per legge una postazione dovrebbe coprire in totale 150 metri di arenile; ciò significa che dobbiamo vigilare 75 metri di spiaggia libera verso l’ex Lido Signorino e altri 75 metri verso il Cafè Blanc che in zona Escondido è difficile da rispettare perchè i 75 metri verso Mazara arrivano fino all’inizio del chiosco e si possono coprire, mentre i 75 metri verso Marsala non è compito facile perchè siamo in due a vigilare; non nascondo di avere avuto difficoltà con il mare in pessime condizioni perchè facciamo 5 ore di via vai per coprire tutta la zona”.
Chi ogni giorno frequenta i lidi, soprattutto nella zona sud dove c’è un’alta concentrazione, si rende conto di cosa le spiagge hanno bisogno per essere attrezzate, così magari da ottenere le tanto ambite bandiere verdi o blu per entrare nelle top ten italiane e internazionali. Ci sono delle proposte che l’assistente bagnante Vincenzo Fici ha raccolto confrontandosi con cittadini e turisti quotidianamente: “Sarebbe necessaria una seconda postazione nell’area libera dell’Escondido Beach che copra la vigilanza verso il Cafè Blanc perchè – spiega – se facciamo un intervento lato Signorino, l’altro lato potrebbe restare scoperto; un’altra postazione sarebbe da prevedere allo Sbocco dove peraltro manca la passerella per i disabili che invece c’è a San Teodoro e al Villaggio Olimpia. Il tratto di mare che va dallo Sbocco al Villaggio e che comprende vari lidi non ha un servizio di controllo. I bagnanti chiedono al Comune di provvedere, restando fermo il fatto che se vediamo persone oltre il raggio di nostra competenza dobbiamo richiamarle”.
La signora che domenica scorsa è rimasta in balia delle onde, è annegata dopo il lido Torre Sibiliana, in una porzione di spiaggia libera da strutture balneari. Rientra nel comune di Petrosino e nel punto non c’è un servizio di vigilanza. C’è da ricordare ancora una volta quanto importante sia il lavoro dei bagnini: “Oltre ad avere il brevetto ad hoc, dobbiamo rinnovare il Blsd, procedura che prevede il primo soccorso a mano o con ausilio di pallone ambu, perchè dopo il Covid non è consentita la respirazione bocca a bocca, oltre che saper utilizzare il defibrillatore automatico. Servono a soccorrere una vita umana in attesa del 118. Se ci fossero stati dei bagnini in quella zona, forse la donna avrebbe potuto salvarsi”, specifica Fici che ci tiene a ringraziare la Capitaneria di Porto di Marsala: “Sono molto disponibili e ci forniscono le giuste direttive. Il loro supporto nel salvataggio nei giorni scorsi di due ragazzi è stato importantissimo”. Altra vicenda è quella della vigilanza nella Riserva dello Stagnone, visti i tre decessi per malore. Ma qui si aprirebbe un capitolo a parte.