La colpa degli altri

Gaspare De Blasi

Io la penso così

La colpa degli altri

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martedì 25 Giugno 2024 - 05:53

Al netto della siccità, della dispersione all’interno delle tubature fatiscenti, dei furti di acqua (quella che ancora è rimasta) e dei cavi di rame che servono per la distribuzione della elettricità atta a mettere in moto i sollevatori dai pozzi, in Sicilia siamo comunque a secco. Tre miliardi e mezzo di euro. Ripetiamo, per chi non avesse letto bene l’importo: tre miliardi e mezzo di euro.

Sono i soldi nostri che la Regione siciliana ha avuto a disposizione negli ultimi 15 anni per affrontare e risolvere il plurisecolare problema della siccità. Tre miliardi e mezzo di euro nella disponibilità, in differenti tranche durante i governi guidati, dei presidenti di centro destra Totò Cuffaro, Raffaele Lombardo, Nello Musumeci e ora Renato Schifani. Inframezzati dall’unico governatore che si dichiarò di centrosinistra, Rosario Crocetta. Tre miliardi e mezzo di euro per avere oggi reti idriche che perdono ovunque nel l’intero territorio, cioè buttano via il 51,6 per cento di acqua. Tre miliardi e mezzo di euro per dighe vecchie ed incapaci di capitalizzare le sempre più rare e preziose precipitazioni temporalesche. Tre miliardi e mezzo di euro per affidarci alle autobotti, come si faceva quarant’anni fa quando i fondi furono individuati e stanziati. A volte noi pensiamo e se mettessimo in fila tutti i governatori di questi anni, come risponderebbero alla domanda sulla crisi idrica? Ma poi, presuntuosi come siamo, siamo certi delle risposte che otterremmo dai responsabili di questo disastro, direbbero che la colpa è di chi c’era prima o di chi è venuto dopo, di chi guidava l’ufficio al piano di sopra o l’ufficio al piano di sotto (c’è sempre qualcuno sotto o sopra nella burocrazia siciliana…).

Delegare la colpa è il modo migliore per igienizzare la propria coscienza. Dopo avere dirottato le responsabilità sugli altri, i nostri eroi continueranno a coltivare le loro ambizioni pubbliche e private, continuano a pontificare sui problemi della Sicilia e su come risolverli. Tanto ci sarà sempre qualcun altro a cui addossare le colpe dello sfascio (magari, visto che i tempi sono cambiati, ubicato nel piano a fianco).

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Un commento

  1. Il bello di tutta questa storia è che sono ancora e sempre presenti nella vita politica siciliana a dettar legge che se niente fosse (tranne mi pare Crocetta che ha desistito) .
    Ma la cosa ancora più buffa e divertente è che i siciliani continuano a votarli e stargli dietro, salvo poi piangersi addosso, ed anche loro addossando la colpa agli altri , magari al Padre Celeste che non fa più cadere l’acqua benedetta.

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