Scommesse clandestine a Marsala, misure revocate a tre indagati

redazione

Scommesse clandestine a Marsala, misure revocate a tre indagati

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giovedì 15 Febbraio 2024 - 10:04

L’operazione della Guardia di finanza di Marsala che portò alla luce un presunto giro di scommesse sportive clandestine, ha svelato un sistema illegale di economie dalla Sicilia fino in Tunisia. Ora il Tribunale della Libertà ha revocato la misure cautelari dell’obbligo di dimora nei comuni di residenza per Antonino Danilo Angileri, 54enne di Petrosino, e per Filippo Gallina, 46enne di Bisacquino (PA), nonché il divieto di esercitare per 12 mesi la professione di tecnico informatico/programmatore per il pacecoto Salvatore Marino di 48 anni.

Nel corso dell’operazione erano stati sequestrati beni per oltre 23milioni di euro che erano nella disponibilità degli appartenenti a due distinte associazioni per delinquere dedite alle scommesse sportive clandestine a Marsala, con raccolta di denaro anche all’estero. Sono 12 gli indagati, 9 dei quali raggiunti da un’ordinanza cautelare. Per 4 di loro il giudice ha disposto gli arresti domiciliari. Secondo la Procura di Marsala, il volume d’affari del giro di scommesse si aggirava intorno ai 23 milioni di euro con oltre 1.000 scommettitori alcuni dei quali residenti in Tunisia.

Dopo la denuncia fatta da un cittadino, la Guardia di Finanza ha disposto particolare attenzione su alcuni conti regolarmente accesi da una coppia di coniugi trapanesi che risultavano presentare un’elevata sproporzione tra il volume delle scommesse giocate rispetto alla loro capacità economica. I due sarebbero risultati inseriti in due distinte associazioni a delinquere che operavano separatamente, ma con le medesime modalità: una consisteva nel porsi come intermediari tra scommettitori e i siti sui quali i privati avevano dei conti gioco, permettendo loro di rimanere anonimi; l’altro, invece, nella raccolta delle scommesse e il successivo utilizzo di siti esteri, sprovvisti delle autorizzazioni necessarie per poter operare in Italia. Una volta fatta la giocata in contanti, agli scommettitori veniva rilasciata un’apposita ricevuta cui seguiva, sempre in contanti, l’eventuale liquidazione della vincita.

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