Pesca a strascico vietata, Coldiretti: “Prodotti sempre più stranieri”

redazione

Pesca a strascico vietata, Coldiretti: “Prodotti sempre più stranieri”

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lunedì 22 Gennaio 2024 - 08:49

Dopo la mobilitazione organizzata da Coldiretti in diversi porti italiani, è stato richiesto l’intervento del Parlamento Europeo per salvare i pescherecci messi a rischio dalla volontà della Commissione di vietare la pesca a strascico, misura che metterebbe in ginocchio centinaia e centinaia di pescherecci.

Il Parlamento Europeo ha approvato con 402 voti a favore, 95 contrari e 57 astenuti una risoluzione che critica la volontà della Commissione di vietare la pesca a strascico in quanto non sono stati fatti sufficienti studi e avrebbe un impatto economico negativo su molte regioni costiere. Il piano, inoltre, secondo gli eurodeputati non insiste abbastanza sulla necessità di includere la reciprocità negli accordi internazionali, non è coerente con le altre priorità dell’Unione europea e non tiene conto dell’aumento dei prezzi, ugualmente alla necessità di rafforzare la crescita economica e l’occupazione.

Intanto, già quasi 8 pesci su 10 che arrivano sulle tavole sono stranieri spesso senza che i consumatori lo sappiano, soprattutto a causa della mancanza dell’obbligo dell’indicazione di origine. Si pensi al granchio blu, che è una specie autoctona delle coste atlantiche del continente americano e che invadono le acque dello Stagnone. Gli effetti combinati dei cambiamenti climatici, delle importazioni selvagge di prodotto straniero e della burocrazia impattano inevitabilmente sulla sopravvivenza del pesce ma anche sulla salute dei cittadini poiché con la riduzione delle attività di pesca viene meno anche la possibilità di portare in tavola pesce Made in Italy.

Il consiglio di Coldiretti Impresapesca è di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta). Per quanto riguarda il pesce congelato c’è l’obbligo di indicare la data di congelamento e nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”.


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