Quarantaquattro anni dal delitto Mattarella, commemorazioni a Castellammare, Trapani e Palermo

redazione

Quarantaquattro anni dal delitto Mattarella, commemorazioni a Castellammare, Trapani e Palermo

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sabato 06 Gennaio 2024 - 11:34

Ricorrono 44 anni dall’omicidio di Piersanti Mattarella, il presidente della Regione Siciliana ucciso dalla mafia il 6 gennaio del 1980, davanti al cancello della propria abitazione.

Numerose le cerimonie di commemorazione e ricordo in programma per onorare la memoria del presidente che con il suo governo voleva una Sicilia “con le carte in regola”, lavorando per segnare un affrancamento della politica siciliana dalle collusioni con la criminalità organizzata.

Il sindaco di Castellammare del Golfo Giuseppe Fausto ha guidato il corteo di autorità che, dall’ingresso del cimitero, ha raggiunto la chiesetta cimiteriale dove è stata deposta una corona d’alloro sulla tomba di Piersanti Mattarella.

Presente il presidente del consiglio comunale Giuseppe Ancona e molti sindaci in rappresentanza dei Comuni della provincia di Trapani che hanno onorato Piersanti Mattarella indossando la fascia tricolore.

Presenti anche il deputato regionale Nicola Catania e le massime autorità provinciali: la prefetto Daniela Lupo, il vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli, il questore Salvatore La Rosa, il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Fabio Bottino, e il capitano della compagnia di Alcamo Chiara Petrone, il capitano Fabiana Minardi in rappresentanza del comando provinciale della guardia di Finanza, il comandante della capitaneria di porto di Trapani, capitano di vascello Guglielmo Cassone.

Dopo gli squilli di tromba ed il silenzio a cura della banda musicale “Città di Castellammare”, la preghiera e la benedizione del Vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli, all’interno della chiesetta cimiteriale dove, di fronte la tomba di Piersanti Mattarella, si trova quella di Bernardopadre di Piersanti e del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.    

«La commemorazione di oggi deve servire non solo a tenere vivo il ricordo di Piersanti Mattarella ma soprattutto a raccogliere la sua eredità politica e applicarla nell’azione quotidiana che, seguendo il suo pensiero, deve essere rivolta esclusivamente al bene comune ha concluso il sindaco Giuseppe Fausto, ringraziando sindaci ed autorità presenti- con una visione della realtà sociale non particolaristica e non legata ad interessi di gruppo ed appartenenza».

Anche a Trapani  l’Amministrazione Comunale ha onorato la memoria di Piersanti Mattarella con una sobria cerimonia presso la Villa Margherita, dinanzi al busto commemorativo dedicato all’ex presidente della Regione.

Commemorazioni anche a Palermo, con il sindaco Roberto Lagalla in rappresentanza dell’amministrazione comunale: “Per onorare la sua memoria, l’auspicio è che si continui a cercare la verità su un delitto che ha sconvolto il Paese e che ancora oggi resta avvolto da troppe ombre”.

Presente anche il governo regionale con l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato. Fuori sede il presidente Schifani, che ha dichiarato: «Celebrare la memoria di Piersanti Mattarella, che ha combattuto la mafia attraverso scelte politiche e azioni di governo, significa onorare ogni giorno l’impegno per l’affermazione della trasparenza, della legalità, dell’efficienza nella pubblica amministrazione. I suoi valori segnarono una nuova direzione per portare avanti il cambiamento della Sicilia e abbiamo l’impegno di continuare a camminare in questo solco».

Anche il PD siciliano, come ogni anno, ha deposto una corona di fiori ai piedi della lapide. Presenti, oltre al segretario, anche il presidente della direzione regionale Antonio Ferrante, il segretario provinciale Rosario Filoramo, il deputato regionale Mario Giambona, il coordinatore della segreteria Alfredo Rizzo e Cleo Li Calzi, componente della segreteria regionale. “La sua attività di legislatore – afferma il segretario Barbagallo – e di politico aperto al cambiamento senza cedere a compromessi di qualunque genere devono essere il faro che guida ciascuno di noi che, facendo politica, intende assumersi la responsabilità di amministrare la cosa pubblica”.

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