La galleria della vergogna

Vincenzo Figlioli

Punto Itaca

La galleria della vergogna

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martedì 19 Settembre 2023 - 06:45

Nel ricco campionario dell’armadio delle vergogne del nostro territorio, un posto a parte lo merita sicuramente la galleria di Segesta. Chi, quest’estate, ha avuto modo di attraversare l’autostrada per andare verso Palermo è stato ancora una volta costretto a lasciare temporaneamente la propria corsia di marcia per confluire in quella opposta fino all’uscita dal tunnel. Accadeva anche lo scorso anno e l’anno prima ancora. Così come nel 2020 e negli anni precedenti. Basta fare una ricerca nei nostri archivi per scoprire che si va avanti così dal 2017, salvo qualche breve intervallo.

Per la verità, all’inizio risulta che qualche rappresentante delle istituzioni mostrò interesse per la vicenda di questa galleria e per la sicurezza degli automobilisti in transito. Nel dicembre 2017, l’ex prefetto Darco Pellos volle incontrare il responsabile dell’Anas per avere notizie sullo stato di avanzamento dei lavori. Su sollecitazione dello stesso Pellos, nel febbraio 2018 ci fu un ulteriore incontro da cui emersero alcuni difficoltà per i collegamenti alla rete elettrica. Pochi giorni dopo, arrivò anche la Direzione Investigativa Antimafia per fare un controllo sulla situazione del cantiere. Ad aprile venne annunciata la riapertura della galleria per due mesi, condizionata però a una nuova chiusura dopo l’estate, in modo da poter concludere i lavori. Ulteriori aggiornamenti sulla vicenda risalgono al 7 marzo del 2019, quando il prefetto Pellos – ancora lui – convocò una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, per valutare la situazione delle strade statali, provinciali e comunali, nonché i lavori di adeguamento della galleria di Segesta sull’autostrada A29. In quell’occasione l’ingegnere Valerio Mele, responsabile dell’Anas, assicurò che stavano per essere completati i lavori di by-pass con la conseguente riapertura della “canna” chiusa, annunciando per l’inizio del 2020 la gara di appalto per l’intervento di ammodernamento dell’altro tunnel, in direzione Trapani (iniziato nel 2022). Di lì a poco il prefetto Darco Pellos fu trasferito in un’altra sede e da allora sulla vicenda della galleria di Segesta è calato il silenzio, anche da parte del mondo politico (deputati regionali, parlamentari nazionali, europei…), dei sindacati, del mondo delle imprese, dei singoli cittadini. Come se quel tratto di autostrada fosse sempre stato così, come se la rassegnazione avesse lasciato il campo all’oblìo.

In fin dei conti, se ci siamo abituati all’idea che la bretella Birgi-Mazara non si possa realizzare e che ci vorranno sempre 4 ore e mezza per raggiungere Palermo da Marsala in treno, finiremo per credere che la galleria di Segesta è sempre stata a una corsia o che sia normale aspettare dieci minuti dietro al semaforo dello scorrimento veloce che collega la via Salemi con l’aeroporto. In fin dei conti, sono piccole storie, di fronte alle emergenze dell’umanità. Ma raccontano tanto delle motivazioni per cui, da anni, la provincia di Trapani occupa stabilmente gli ultimi posti nelle classifiche sulla qualità della vita.

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Un commento

  1. Carissimo Figlioli, se poi scendiamo nei particolari e analizziamo le croniche carenze dei servizi della città di Marsala (non solo strade, ma trasporti urbani ed extraurbani con relative segnaletiche verticali ed orizzontali, pulizia e decoro urbano, parcheggi inesistenti, stato degli edifici scolastici, perdita di corsi universitari, stato degli impianti sportivi e relativa decadenza delle stesse attività a tutti i livelli, degrado sistematico della laguna dello Stagnone, ecc…ecc…), con peggioramento esponenziale negli ultimi 15-20 anni almeno, credo che nella classifica della qualità della vita siamo a livello di terzo/quarto mondo…
    Ma gran parte dei nostri concittadini e delle amministrazioni che si succedono non se ne accorge nemmeno: gratificata da aperitivi, foto al tramonto, passeggiate in SUV e relativi parcheggi selvaggi, feste e sagre di contrade, incurante della sporcizia e del degrado anche in pieno centro storico, del tutto carente di senso civico e di orgoglio e senso di appartenenza per le proprie radici…

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