Le ultime novità sugli incentivi imprese 2023 previsti da Resto al Sud

redazione

Le ultime novità sugli incentivi imprese 2023 previsti da Resto al Sud

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lunedì 18 Settembre 2023 - 15:06

Resto al Sud è uno dei programmi previsti nel novero degli incentivi alle imprese del 2023, mirato a sostenere le imprese dell’Italia meridionale, oppure situate nei comuni del cratere sismico centrale (ovvero Marche, Umbria e Lazio) e nelle isole minori del Centro-Nord.

Il bando è rivolto sia a imprese appena avviate che a quelle già esistenti (create dopo il 21/06/20217) e ha l’obiettivo di fornire supporto finanziario, sotto forma di contributi agevolati e incentivi Italia a fondo perduto, agli imprenditori e ai liberi professionisti con partita IVA. Attraverso questo programma, dunque, si mira a promuovere la creazione e lo sviluppo economico nelle aree geografiche specifiche, contribuendo così alla crescita economica, all’occupazione e al miglioramento delle condizioni sociali complessive; pertanto, rappresenta sicuramente uno dei più importanti incentivi per le imprese del 2023.

A chi è rivolto Resto al Sud

Come anticipato, Resto al sud è uno degli incentivi imprese 2023 che ha come scopo quello di aiutare gli imprenditori e i liberi professionisti che operano nel Mezzogiorno. Più precisamente, le agevolazioni sono rivolte a tutti coloro che hanno un’età inferiore a 56 anni che, al momento della presentazione della domanda, sono residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nei 116 comuni che sono presenti nell’area del cratere sismico del Centro Italia, nelle isole minori marine del Centro Nord nonché in quelle lagunari e lacustri. Possono altresì richiedere l’agevolazione in questione anche coloro che trasferiscono la residenza nelle suddette aree entro e non oltre 60 giorni (il termine in questione si raddoppia in caso di soggetti residenti all’estero), dall’esito positivo della fase istruttoria. Ancora, Resto al Sud è rivolto a coloro che non sono già titolari di altre attività d’impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017, che non abbiano ricevuto altre agevolazioni nazionali per autoimprenditorialità (negli ultimi tre anni) e che non abbiano un lavoro a tempo indeterminato. Infine, è bene precisare che tale incentivo si rivolge anche ai liberi professionisti (sia in forma individuale che societaria) che non risultano essere titolari di partita IVA nei dodici mesi antecedenti alla presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta.

Come funziona Resto al Sud?

Tra gli incentivi alle imprese del 2023, Resto al Sud gioca sicuramente un ruolo importante. Ma come funziona esattamente? In estrema sintesi, il bando Resto al Sud 2023 permette alle imprese e ai liberi professionisti aventi i requisiti sopra richiamati di ottenere aiuti pari al 100% delle spese ammissibili di finanziamento. Le somme massime accettate variano in base alla struttura dell’impresa: per le società l’ammontare varia da 50.000 a 200.000 euro, a seconda del numero dei soci (ovvero 50.000 euro ogni socio, fino a quattro soci). Per le imprese individuali, invece, il tetto massimo è di 60.000 euro. Nello specifico, però, l’incentivo è suddiviso in due parti: 50% di contributo a fondo perduto (e quindi senza obbligo di restituzione da parte dell’impresa) e 50% di finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI e con obbligo di restituzione a medio-lungo termine. Gli interessi sono coperti da Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del Ministero dell’Economia.

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