Zanella (AVS): “L’autonomia differenziata rischia di aumentare il divario tra le regioni. In Sicilia luci e ombre”

Vincenzo Figlioli

Zanella (AVS): “L’autonomia differenziata rischia di aumentare il divario tra le regioni. In Sicilia luci e ombre”

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sabato 24 Giugno 2023 - 06:45

Rieletta alle ultime elezioni politiche alla Camera dei Deputati (nella lista Alleanza Verdi Sinistra), Luana Zanella fa parte della dirigenza nazionale di Europa Verde. In questi giorni si trova in provincia di Trapani, per una serie di incontri mirati a una maggiore conoscenza del territorio, affiancata dal portavoce provinciale Mattia Filippi e dai portavoce regionali Antonella Ingianni e Mauro Mangano.

Mattia Filippi, Antonella Ingianni, Luana Zanella, Mauro Mangano

Da donna del Nord Est, qual è il suo pensiero sull’autonomia differenziata?

Da donna del Nord Est sono convintamente federalista. E noi Verdi siamo tradizionalmente fautori di un pensiero federalista. L’autonomia differenziata, però, è il contrario del federalismo. Si innesta nella nostra struttura costituzionale rischiando di produrre confusione e accentuare la differenziazione tra le regioni in termini di servizi, quando – invece – occorreva armonizzarli e renderli omogenei su tutto il territorio nazionale. L’autonomia differenziata rischia di far diventare più ricche di risorse le regioni che sono già più ricche, lasciando alla deriva le altre in maniera assolutamente inaccettabile. Tutto ciò in un momento di grande crisi per il welfare state europeo, che sta avendo notevoli ricadute sull’occupazione, la formazione e la sanità, con il risultato che molti diritti fondamentali vengono continuamente disattesi. Avremmo avuto bisogno di uno Stato capace di supplire alle difficoltà che stanno vivendo diversi territori e invece ci ritroviamo con quest’autonomia differenziata, che avvantaggerà fiscalmente le regioni più ricche.

C’è il rischio che il PNRR appaia già come l’ennesima occasione persa per ridurre il divario tra Nord e Sud?

Sono molto preoccupata, perchè non vedo chiarezza sulla terza e la quarta rata. Il governo ha proposto di rivisitare gli obiettivi e le tempistiche, con il rischio che non si raggiungano i target previsti per i finanziamenti. Posso anche accettare uno slittamento al 31 agosto, ma occorre essere pronti subito. C’è poi la questione degli obiettivi trasversali, come l’occupazione giovanile o la riduzione della differenza tra i generi su cui è stato fatto molto poco.

A quasi nove mesi dalla vittoria elettorale, come valuta l’operato del governo Meloni?

E’ un governo di destra-destra, che ha una maggioranza schiacciante, soprattutto alla Camera dei Deputati, e un grandissimo potere, che spesso esercita attraverso misure bandiera volte a creare consenso ed esprimere l’ideologia che sta alla base del proprio orientamento. Un esempio è dato dalla misure anti-immigrazione, che puntano a ridurre i flussi senza riuscirci, a dimostrazione che si tratta di un fenomeno che il governo non è in grado di controllare, anche perchè quando chiede all’Europa di essere solidale si ritrova davanti il suo amico Orban che non è disponibile a fare entrare nel proprio Paese nessun immigrato. Se poi non c’è nemmeno la capacità di contribuire al cambiamento climatico che sta rendendo sempre più invivibili le condizioni di molti Paesi, allora a che vale dire “aiutiamoli a casa loro”? A maggior ragione, se nel frattempo abbiamo ridotto i fondi destinati alla cooperazione internazionale. Insomma, sull’immigrazione, come anche su altri temi, l’azione del governo è una contraddizione continua.

Che idea si sta facendo della Sicilia che sta visitando in questi giorni?

Sono molto contenta di aver conosciuto gli esponenti di Europa Verde in Sicilia, che sta costruendo una rete di soggetti competenti, in grado di rilanciare il territorio connettendolo alla realtà nazionale. Abbiamo visitato una cooperativa vinicola con vocazione al biologico e ho scoperto con grande piacere e soddisfazione che c’è un grande amore per questa terra e le sue radici culturali, ma anche una grande conoscenza del mercato internazionale e degli interventi che si dovrebbero assumere a livello comunitario per la tutela di questa realtà. Naturalmente, sto vedendo luci e ombre. Il territorio mi sembra un po’ massacratino, con esempi di grande bellezza che convivono con grandi bruttezze. L’impressione è che negli ultimi decenni non ci siano stati nuovi Piani regolatori in grado di rigenerare le città. Da un punto di vista turistico, rispetto a una decina di anni fa ho notato un salto di qualità nell’accoglienza. C’è però il problema della viabilità locale, non degna di questo nome. Se ci fosse un progetto di cultura politica e ambientale forte, capace di rompere con la lunga tradizione di interessi di brevissimo periodo le difficoltà potrebbero essere superate. Spero che la cultura e le forze politiche ambientaliste trovino maggiore rappresentanza nelle istituzioni e, soprattutto, mi auguro che si creino le condizioni per non far più andare via i giovani, che sono la risorsa più importante per questo territorio.

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