Mediterraneo, scena di un crimine senza soluzione

Vincenzo Figlioli

Punto Itaca

Mediterraneo, scena di un crimine senza soluzione

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mercoledì 21 Giugno 2023 - 06:45

Finora sono 79 le vittime dell’ultimo naufragio consumatosi nel Mediterraneo. Nei giorni scorsi l’ennesimo dramma ha coinvolto donne e uomini provenienti da vari Paesi, uniti dalla speranza di una vita lontana da miseria, guerre e persecuzioni. E mentre oggi il mondo celebra la Giornata Internazionale del Rifugiato, il racconto delle storie virtuose di chi ce l’ha fatta non può restare slegato dal pensiero di chi continua a non farcela. Anche perché, quest’ultimo naufragio potrebbe trasformarsi in una delle pagine più drammatiche nella storia recente delle migrazioni, tenuto conto che i passeggeri sulla nave affondata al largo dell’Egeo erano 750 e che fra essi c’erano anche 100 bambini, nascosti nella stiva. Peraltro, questa vicenda si inserisce in un quadro già drammatico: il primo trimestre di quest’anno è stato quello in cui si è registrato il maggior numero di decessi nel Mediterraneo centrale (circa 500), mentre il totale delle vittime accertate lungo le tre principali rotte del Mare Nostrum, dal 2014 ad oggi, supera quota 27 mila.

Proprio per questo, 180 associazioni hanno sottoscritto un documento comune in cui chiedono all’Unione Europea una nuova politica nella gestione del fenomeno migratorio, definendo il Mediterraneo non soltanto “un cimitero” ma anche “una scena del crimine”, considerando che il cordoglio istituzionale di fronte ad ogni naufragio non si è mai tradotto in pratiche virtuose, volte a invertire la rotta di questi anni.

Se poi accanto all’aspetto più importante, relativo ai diritti umani, si riuscisse anche ad allargare ulteriormente la prospettiva, sarebbe piuttosto semplice scorgere altri aspetti da tenere in alta considerazione. Ad esempio, è noto, tra le altre cose, che il proibizionismo alimenta business illegali. Valeva per l’alcol nell’America degli anni ’30, vale oggi per il trasporto dei migranti da una sponda a un’altra del Mediterraneo, che ha arricchito gli scafisti e le organizzazioni criminali che si sono inserite nel settore (mafia compresa).

La storia insegna che se davanti a un problema che si trascina da tempo opponiamo una soluzione che non ha mai prodotto effetti positivi, il problema è destinato a riproporsi all’infinito. Sarebbe più saggio trovare altre soluzioni, altri paradigmi, altri linguaggi. Sempre se interessa davvero risolverlo.

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