Con Enzo Maggio, rappresentante della CIA Confederazione Italiani Agricoltori di Petrosino e Marsala, affrontiamo il tema della crisi del settore agricolo che è poi quella di tutta la Sicilia Occidentale.
Nei giorni scorsi infatti, si è tenuta un’assemblea con i produttori agricoli della zona Al centro dell’incontro, l’approvvigionamento idrico legato alla diga Trinità di Castelvetrano che serve tutto il territorio trapanese. “L’anno scorso – ci dice Maggio – all’avvio della campagna irrigua estiva, ci eravamo battuti affinchè non venissero sciupati milioni di metri cubi di acqua per i noti problemi strutturali che ha il bacino. la conseguenza è stata quella che centinaia e centinaia di ettari di colture, che vanno da Campobello di Mazara fino a Marsala e Salemi, avevano avuto grossi problemi di approvvigionamento idrico”.
La CIA, con i suoi associati, denuncia che al seguito anche della siccità, si è fatto più pressante della redistribuzione dell’acqua, anche perchè vi è un sistema di diffusione che si avvale di tubazioni obsolete che disperdono ogni anno milioni di litri d’acqua.
“E’ passato quasi un anno, come è stato denunciato nel corso dell’assemblea – dice Maggio – e si continua a buttare acqua. Comprendiamo che non è facile risolvere dall’oggi al domani i problemi strutturali e di sicurezza della diga, ma si continua a non capire che il problema siciliano non è soltanto la mancanza di acqua causata dalla siccità, ma anche la gestione della preziosa risorsa”.
Gli agricoltori di Marsala e Petrosino e più in generale della Sicilia Occidentale, hanno bussato nuovamente alle porte degli Assessorati regionali competenti, senza per il momento ottenere nessuna risposta; e visto che la campagna irrigua si avvicina c’è il rischio di trovarsi con i rubinetti a secco.
Si sono tenuti incontri anche con l’Autorità Prefettizia, con la quale si è convenuto di riunire attorno ad un tavolo, tutti gli attori di questa vicenda per mettere a regime la diga e non disperdere ancora acqua. Secondo le stime della CIA, per soddisfare il fabbisogno agricolo della zona, servirebbero almeno 6 milioni di metri cubi di acqua a fronte del fatto che la diga Trinità è autorizzata ad erogarne un massimo di quasi 2 milioni.
“Tutto questo finisce per non rendere competitive le nostre aziende – continua Maggio -, che producono reddito per migliaia di famiglie e per svariati milioni di euro”. Il problema però, non è legato solo alla vitivinicoltura; anche altri settori agricoli stanno soffrendo: “La serricoltura ha problemi legati all’aumento esponenziale dei costi, pensiamo al gasolio per trasporti, al costo della plastica e a tutti i prodotti agricoli. Infatti – specifica -, con lo scoppio della guerra in Ucraina tutto è aumentato e diversi produttori e serricoltori lamentano il fatto che proseguendo su questa strada saranno costretti ad abbandonare i terreni e le loro attività”.
Nei prossimi scorsi, sempre in tema di irrigazione, è previsto un incontro col responsabile del Consorzio Delia-Nivolelli di Mazara per affrontare la tematica e cercare soluzioni imminenti.