“Una rivoluzione, mandato chiaro per il cambiamento”. Con questa frase ha iniziato la sua conferenza dopo la vittoria alle primarie del Pd la nuova segretaria Elly Schlein.
Ne avete sentite e lette di tutti i colori in questi giorni. Gli spunti sono tutti di qualità. Nel cimentarci ad un commento a freddo (ancora al tiepido, va!) abbiamo avuto difficoltà a sceglierne uno. La Schlein ha parlato di guerra (anzi di pace), di cambiamento climatico, di scuola e immigrazione. Temi nobili che hanno evidenziato la sua volontà di cambiare rotta rispetto a quello che ha fatto (o non ha fatto) il Pd fino ad adesso. La gente, gli lettori entusiasmati dal modo come la neo segretaria ha rappresentato i temi, è corsa a votarla. Era questo che abbiamo notato ai seggi: facce allegre e convinte.
Ora secondo noi, deve dare seguito anche ad altri aspetti che ha sostenuto e che erano oggetto di discussioni davanti ai gazebo: cambiare politica ma anche facce e gruppi dirigenti. Chi l’ha preceduta, di sconfitta in sconfitta, ha sempre iniziato il suo mandato suonando le solite note: “Sarò il segretario di tutti, ora basta divisioni siamo tutti sotto lo stesso tetto” e via cosi unendo….il nulla. Adesso la Schlein dia seguito a quello che ha promesso.
Siamo convinti che chi ha avuto ruolo di responsabilità (politica e anche di grosse sconfitte elettorali) e che ha sostenuto Bonaccini sia pronto per lasciare il ruolo anticipando, non so se ci capite, la decisione della segretaria.
Lo diciamo subito per evitare che alcuni ci scrivano tacciandoci per tifosi: Bonacciani non era un cattivo dirigente. Ha idee diverse dalla eletta. E’ giusto che chi l’ha seguito ora non possa nel giro di poche ore abbracciare quelle della Schlein. Secondo me dovrebbero dimettersi dalle cariche dirigenti, ma non lasciare il partito, ci mancherebbe, e comunque sono affari loro. Alcuni poi dovrebbero chiedere scusa al milione di cittadini, certamente anche a quelli che hanno votato per il governatore dell’Emilia Romagna, che sono andati ai gazebo per mandarli via.
Il voto dice che gli elettori dei Democratici sono contrari ai dirigenti dei circoli, delle federazioni e se ci è consentito anche al segretario uscente Letta.
Avrà la forza per fare questo la Schlein? Rilancerà i valori della sinistra andando a parlare con gli operai e con gli studenti che si stanno orientando verso la destra o verso l’astensionismo? Parlerà con i medici, gli insegnanti e i disoccupati, avendo accanto a se componenti della segreteria che si presentano con un linguaggio diverso? Pazienza se qualche Fioroni o qualche Gori se ne andrà. Tanto quando c’erano i risultati si sono visti.