La prossima settimana il governo regionale definirà il futuro delle società partecipate. Tra queste c’è Airgest, che dopo tre anni e mezzo potrebbe cambiare management con la nomina dell’ex presidente Enac Vito Riggio, con l’obiettivo di accelerare sulla fusione con Gesap, la società di gestione dell’aeroporto “Falcone e Borsellino” di Palermo.
Con un po’ di amarezza, Salvatore Ombra sta seguendo l’evoluzione della situazione, rivendicando i risultati ottenuti in questi anni, caratterizzati dall’incontestabile rilancio dello scalo di Birgi.
Qual è il suo pensiero in merito a quanto si sta delineando per Airgest?
Lo spoil system ci sta, le modalità con cui sta avvenendo mi piacciono meno. Io sono uno che ha sempre cercato di insegnare ai propri figli il rispetto, la caparbietà verso il conseguimento di un obiettivo, mi sembra che in politica questo venga valutato poco. L’aeroporto è in una evidente fase di crescita, come testimoniano le numerose attestazioni di stima che sto ricevendo in queste ore. Quando sono arrivato perdeva 5 milioni l’anno, tolti il 2020 e il 2021 perde 2 milioni e mezzo. Nell’ultimo anno abbiamo avuto quasi un milione di passeggeri e mi sento nelle condizioni di dire che in prospettiva si può pensare a una perdita esigua.
Cosa pensa della fusione con Palermo?
Non è che io sono contrario, mi pare evidente che il percorso sia già tracciato. Del resto, l’Enac prevede 13 sistemi aeroportuali in Italia, di cui 2 in Sicilia. Più che una fusione, tuttavia, sono convinto che serva una rete di aeroporti. E’ difficile arrivare subito a una fusione, servono tempi di maturazione che non sono così immediati. Nel frattempo serve discutere sulle infrastrutture che collegano gli scali, altrimenti si rischia di ripetere quanto già avvenuto tra Catania e Comiso. Un’eventuale privatizzazione fatta così rischia di diventare una svendita di fine stagione, perchè un sistema aeroportuale senza collegamenti tra gli scali avrebbe poco appeal per i privati.
Non è che la sua identificazione con questo territorio è stata vista da qualcuno come un elemento di disturbo al progetto che si intende realizzare?
Si può essere considerati elementi di disturbo se si è contrari a qualcosa. Ma non c’è una mia dichiarazione che esprima contrarietà alla fusione con Palermo. Se il presidente mi avesse ascoltato avrebbe potuto comprendere cosa si pensava di fare per il futuro, cominciando col rendere più attrattivo l’aeroporto. Un obiettivo che ho perseguito fin dall’inizio del mio incarico, quando si arrivava da cinque anni di totale declino.
Il cambio di management di Airgest potrebbe essere letto anche come un segnale di discontinuità politica rispetto alla presidenza Musumeci?
Non credo. Il governo Schifani si è dichiarato più volte in continuità con Musumeci. Ma magari va chiesto al presidente…
Cosa si aspetta, adesso, dagli amministratori del nostro territorio?
Da parte di molti c’è già stata una presa di posizione. So che stanno cercando di capire, riconoscendo il lavoro certosino che è stato fatto per l’aeroporto. Dovessi non essere confermato, personalmente tornerei a fare il mio lavoro. Mi dispiace per quello che è stato fatto in questi anni, considero l’aeroporto una mia costola per cui mi sono impegnato con entusiasmo per farlo ripartire. Mi aspetto dagli amministratori una difesa del territorio, perchè l’aeroporto è la nostra gallina dalle uova d’oro, è la principale porta d’ingresso per il turismo. In questi anni c’è gente che ha investito in bed and breakfast, ristoranti, scuole di kitesurf: non possiamo vederlo svilito.
Guai seri per il nostro territorio se Ombra dovesse essere sostituito e mi associo a tutte le categorie per evitare che ciò accada. Infatti durante la sua scorsa presidenza, l’aeroporto di Trapani – Marsala ha raggiunto i massimi numeri in termini di traffico e rotte. Ombra è riuscito a gestire al meglio l’apertura della base Ryanair al Vincenzo Florio di Trapani – Marsala, fino a diventare la più grande da Roma in giù, con quattro aerei. Nel 2010, sotto la sua presidenza, l’aeroporto è stato classificato dall’ACI, Airport council International, primo al mondo in termini di crescita nella classe compresa tra 1 milione e 5 milioni di passeggeri. Salvatore Ombra ha accettato la sfida perché è legato ad Airgest in quanto l’ha vista nascere e crescere. Grazie al suo duro lavoro sarà possibile vincere la partita, pertanto auspico con forza e determinazione che le istituzioni, i deputati, i sindaci, la Camera di commercio, gli operatori del territorio, le associazioni di categoria ed anche i comitati spontanei siano compatti e convinti al suo fianco. AD MAIORA SEMPER Salvatore Ombra. 👏
Non si può che essere d’accordo…l’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani-Marsala è stato ben gestito e sviluppato. Onore al merito.