Allarme Covid dalla Cina, si riunisce l’Unità di crisi. Cosa fare?

redazione

Allarme Covid dalla Cina, si riunisce l’Unità di crisi. Cosa fare?

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venerdì 30 Dicembre 2022 - 08:31

L’Europa cerca una risposta comune alla nuova emergenza Covid che arriva dalla Cina. Per l’agenzia Ue sulle malattie lo screening dei viaggiatori dalla Cina deciso anche dall’Italia “è ingiustificato”.

Per oggi infatti, è convocata l’Unità di crisi, per rafforzare il monitoraggio sui rischi. Intanto a Fiumicino è atterrato un secondo aereo dalla Cina con a bordo 26 passeggeri positivi su 182.

E il Governo Meloni, che prima parlava di politica Covid zero, inizia a pensare ad alcune misure.

“Siamo in una fase delicata, ma non allarmiamoci prima del tempo. Quello che sta accadendo in Cina, con un milione di nuove infezioni al giorno (che secondo le stime potrebbero aumentare fino a 3-4 milioni tra gennaio e marzo), è dovuto alla sconsiderata strategia ‘zero Covid’: si è puntato tutto sull’isolamento, la campagna vaccinale ha rallentato in modo significativo e il virus ha circolato poco. Dal ‘tutto chiuso’ si è passati improvvisamente al ‘tutto aperto’: in questo modo il virus ha terreno libero perché incontra una popolazione poco immunizzata. È un errore inammissibile a quasi tre anni dall’inizio della pandemia”, afferma Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e ordinario di Nefrologia all’Università degli Studi di Milano. 

“La situazione non è ottimale per le quarte dosi fra gli anziani. Sopra agli 80 anni la copertura è del 43%. Fra i 70 e i 79 del 30%. Fra i 60 e i 69 sopra al 18%. Eppure è ormai chiaro che i vaccini sono sicuri e proteggono da malattia grave e decesso. La percentuale delle quarte dosi dovrebbe arrivare all’80% oltre i 60 anni di età. A chi è fragile, perché ha età superiore ai 60 anni o malattia consiglio il vaccino da uomo di scienza e di sanità pubblica. Lo stesso vale per i bambini. Come Consiglio superiore di sanità abbiamo raccomandato il vaccino a chi ha situazioni di fragilità”. Così Franco Locatelli, alla guida del Comitato tecnico scientifico nella fase dura della pandemia, presidente del Consiglio superiore di sanità e primario di Oncoematologia pediatrica al Bambino Gesù di Roma.

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