Scosso dalle pesanti sconfitte elettorali delle consultazioni nazionali e regionali, il Pd sta provando a riorganizzarsi intorno a una nuova dirigenza, che dovrà necessariamente venir fuori dal prossimo congresso nazionale.
Un contesto di cui sono attori e spettatori interessati anche i territori, che a detta di tanti dovrebbero costituire la base da cui ripartire per ricostruire un rapporto fiduciario con l’elettorato. Da sei mesi alla guida del Pd marsalese, Paolo Pace riconosce le difficoltà del partito, ribadendo però la necessità di una ferma opposizione alle compagini di centrodestra al governo.
Qual è la posizione del circolo territoriale di Marsala sulla nuova guida del Pd nazionale?
Il Pd a Marsala esprimerà una sintesi delle varie posizioni e indicazioni che emergeranno sulla nuova guida del partito a livello nazionale, ma soprattutto sul nuovo modo di fare politica e di selezionare la classe dirigente alla luce dei fatti incresciosi e delinquenziali che sono emersi al Parlamento europeo. Molti di noi dirigenti provengono dal Partito di Pio La Torre e apprendere questi fatti fa davvero male. Adesso c’è da concentrarsi su questa fase costituente di un Partito che, tengo a ricordarlo, rimane a contrastare una Destra di paese e non di Paese con la P maiuscola non foss’altro perchè sinora è riuscita a conquistare soltanto un successo come la fissazione del prezzo massimo al gas, il Price Cap, il cui merito va accreditato all’autorevole azione, in Europa, del governo Draghi.
Definiti i nuovi equilibri a livello nazionale, che Pd immaginate in Sicilia e in provincia di Trapani?
Immaginiamo un partito più attrattivo per i giovani, meno ancorato alle tifoserie correntizie e più libero e coraggioso nell’esprimere la propria identità. Che, ricordiamolo, è quella della solidarietà in una cornice di progresso economico e culturale della società civile. La provincia di Trapani, in questo senso, deve anche battere un colpo scrostandosi dalla propria pelle i segni di un recente feudalesimo politico. Un esempio, tra tanti: non consentire, in futuro, pur alle prese con una balorda legge elettorale, l’elezione in Parlamento nazionale di rappresentanti del territorio più “marziani” degli altri. Ogni riferimento a Forza Italia è puramente voluto.
In queste settimane sta tenendo banco la vicenda del ricorso che potrebbe determinare l’esclusione di Dario Safina dall’Ars e la conseguente elezione di Domenico Venuti. Qual è la sua opinione a riguardo?
Anche nel nostro partito, a livello locale, vige, purtroppo, la legge dei corsi e dei ricorsi storici. Dispiace. Ma tutto questo esula da una mia valutazione perché, quando subentra la battaglia legale, vale il fioretto del diritto e non della politica.
Sono trascorsi 6 mesi dalla sua elezione alla guida del Pd marsalese. Qual è il suo bilancio?
La mia più grande soddisfazione, in questi sei mesi d’incarico, oltre il lusinghiero risultato ottenuto da Linda Licari alle elezioni regionali, è stata quella di registrare la competenza e la motivazione di tanti dirigenti di questo Partito marsalese. Mi piace, in tal senso, ricordare come, tra i tanti, Davide Piccione, Agostino Licari, Gaspare Giacalone si siano resi protagonisti presso la nostra rianimata sede di via Frisella di iniziative di livello riguardanti l’approfondimento di tematiche quali l’agricoltura locale, il piano urbano dei rifiuti e la transizione energetica. Il tutto come esito della realizzazione dei Dipartimenti tematici, opportunità per tutti, anche per non iscritti al Partito, di dare un contributo evolutivo a questa città che langue nella melina politica di questa Amministrazione. Non si danno risposte concrete alle esigenze poste dai cittadini. Dall’onnipotenza della campagna elettorale si è passati all’ideazione e giammai realizzazione di utili tavoli tecnici. Più falegnameria politica che politica reale. Daremo seguito alla nostra attività, in seno ai dipartimenti, insieme a tutte le forze politiche e alle buone energie che ancora questa città conserva. Non possiamo rassegnarci al suo declino che vede, oggi, molti testimoni. Spiace davvero constatare come dal territorio provinciale giungano segnali di delusione sulle aspettative che Marsala stimola e poi, recentemente, non mantiene più in chi la visita. Giunga l’ augurio, per il nuovo anno, di un cambio di rotta da parte di questa Amministrazione. Amiamo Marsala. Non possiamo consentirci di fare soltanto sterile opposizione.