Ecosistema Urbano 2022 è il report realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e ‘Il Sole 24 Ore’, sulla situazione ambientale di 105 Comuni capoluogo tenendo in considerazione 18 indicatori per 6 aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia.
Quello che viene fuori è un quadro che dipinge molti capoluoghi in affanno anche rispetto alla fase post pandemia. Palermo e Catania, sono nelle ultime posizioni, rispettivamente 104ª e 105ª, confermando l’andamento dell’anno passato e la difficoltà a invertire marcia. Fa molto meglio la Provincia di Trapani, che in questa classifica occupa il 61° posto; solo Agrigento va meglio di poco (58°).
Il 2021 doveva essere l’anno di una lenta ripresa post Covid e l’anno in cui mettere in pratica interventi mirati e concreti per un nuovo futuro. Secondo il report non è stato ovunque così. Le percentuali di smog nell’aria sono tornate lentamente a crescere nelle città da sempre caratterizzate da un’aria malsana.
Pochi sono stati i miglioramenti sul fronte del trasporto urbano, l’Italia in genere è ancora indietro rispetto ad altri paesi europei. È risalita anche la produzione di rifiuti prodotti – il valore medio arriva a 526 chili pro capite, quasi ai livelli pre-pandemia – nonostante la raccolta differenziata stia migliorando e abbia scavalcato la soglia media del 60%.
Servirebbe anche ridisegnare le città, ripensare gli spazi comuni, gli interventi di rigenerazione urbana puntando anche su un nuovo programma di edilizia sociale attento ai bisogni dei giovani e fondato sull’innovazione ambientale. Piccoli segni positivi arrivano dalla crescita della ciclabilità e dalla diffusione del solare termico o fotovoltaico installato su edifici pubblici, il cui valore medio tocca i 5,41 kW/1.000 abitanti.
La Provincia trapanese non brilla in ecosostenibilità ma non risulta neppure maglia nera, si attesta semplicemente a metà classifica.
Per quanto riguarda la dispersione della rete idrica nei capoluogo, 2021, il trapanese si attesta oltre il 25%, quindi negli ultimi posti. Prendendo in considerazione il livello della qualità dell’aria, in relazione ai limiti di legge UE e ai valori guida OMS per la tutela della salute umana, 2021, mentre in Italia in nessuna città si respira un’ottima aria, è appena sufficiente nel nostro territorio, anche se molti dati si riferiscono al 2020, 2019 e addirittura alcuni sono datati 2017.
Sulla raccolta differenziata siamo messi meglio, visti anche i numeri ottenuti dal Comune di Marsala, la nostra Provincia si attesta tra il 50% e il 65, mentre la raccolta della frazione umida (pro capite) è maggiore di 120 kg per abitante. In Sicilia emerge una crescita di fast food e junk food (2,9%) rispetto al centro nord ma, di contro, gode del 26,1% di aumenti di aziende che producono bio.