Il Circolo del PD di Marsala interviene sulla clamorosa uscita di scena a meno di un mese dei cosiddetti “controllori di quartiere”.
“Ancora una volta l’Amministrazione Grillo mostra i suoi limiti. In considerazione della grave situazione riguardante l’ordine pubblico, il sindaco aveva istituito, motu proprio, un pool di professionisti cui demandare una attività di vigilanza sul territorio – scrivono in una nota gli esponenti del lilybetani -. Oggi, però, la tanto decantata squadra di “controllori” della città, si è dimessa in blocco, consegnando agli organi di stampa una lettera di che rappresenta uno schiaffo tecnico giuridico al Sindaco (laureato in Giurisprudenza) ed alla sua compagine assessoriale, in cui non mancano gli avvocati. Lamentano i dimissionari la mancanza di chiarezza circa le funzioni che avrebbero dovuto espletare, avendo soltanto in ritardo compreso che avrebbero dovuto controllare il vicinato e fungere da sentinelle del territorio”.
“Tanto, mentre credevano di essere stati chiamati a svolgere funzioni assimilabili a quelle del difensore civico. In pratica, il sindaco, incurante che vigilanza e sicurezza del territorio non possono essere affidate alla gestione di privati, essendo attività tipiche delle forze dell’ordine, confidava nell’ausilio di tre professionisti per monitorare il territorio. Questo mentre i suddetti professionisti credevano di essere stati chiamati a svolgere funzioni connesse alle loro professionalità (si tratta di tre avvocati di lungo corso). Da qui le dimissioni. Dunque, la consueta mancanza di chiarezza con la quale il sindaco continua a gestire la res publica. A voler essere maliziosi si potrebbe pensare che il buon Massimo Grillo, forse nel tentativo di anticipare i tempi che ci attendono, ha voluto rispolverare la figura dei capi caseggiato, ossia di quei soggetti che nel ventennio avevano il compito di controllare gli eventuali “sovversivi” e di riferire alla polizia politica”, scrivono infine dal Circolo PD.